Notiziario Notizie Italia Salvataggio Popolare Bari: servirà 1 miliardo, entro due settimane il piano

Salvataggio Popolare Bari: servirà 1 miliardo, entro due settimane il piano

10 Dicembre 2019 10:03

Il conto per salvare la Popolare di Bari potrebbe salire fino a 1 miliardo. La banca ha bisogno il prima possibile di un aumento di capitale fra 800 milioni e 1 miliardo, ha anticipato l’amministratore delegato dell’istituto pugliese, Vincenzo De Bustis, nell’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, in edicola oggi. Secondo il manager, la Pop di Bari ha crediti deteriorati (non performing exposures, npe) per il 25-26% del portafoglio. “La banca – ha spiegato De Bustis – ha perso un miliardo di euro e lo si può attribuire per una parte alla recessione ma un’altra a una gestione creditizia al di fuori delle regole, negli ultimi tre o quattro anni”. Numeri più precisi sulle risorse necessarie per evitare il peggio dovrebbero giungere prima di Natale.

 

Il consiglio di amministrazione della Popolare di Bari, riunitosi venerdì scorso, ha conferma che il programma di incontri e contatti con investitori istituzionali, finalizzato al rafforzamento patrimoniale, prosegue intensamente. L’obiettivo è di pervenire entro le prossime due settimane all’approvazione di un piano industriale e patrimoniale concordato tra le parti. Stando alle indiscrezioni che circolano finora, il piano prevederebbe alcune centinaia di esuberi volontari, circa 800 sugli attuali 3.000 occupati. La ricapitalizzazione della PopBari dovrebbe essere divisa tra il Mediocredito centrale (Mcc) e il Fondo Interbancario di tutela dei depositi (Fitd), con l’appoggio di governo, Banca d’Italia e Tesoro.

 

Pop Bari intende trasformare le attività fiscali differite (Dta) in crediti d’imposta, generando oltre 300 milioni di capitale. Il percorso di salvataggio quindi potrà sostanziarsi ulteriormente con la definizione operativa del provvedimento sulle Dta contenuto nel decreto crescita approvato dal parlamento e che la banca auspica possa avvenire a breve, nel rispetto delle normative comunitarie.

 

A questo proposito si guarda anche a Bruxelles che potrebbe sbarrare la strada per aiuti pubblici, anche se nelle ultime ore si respira un po’ più di fiducia, dopo il via libera di giovedì della Commissione Europea al rafforzamento patrimoniale della Norddeutsche Landesbank-Girozentrale (NordLb), banca tedesca di proprietà pubblica. Le misure, che comportano un investimento di 2,8 miliardi di euro e investimenti per realizzare i necessari cambiamenti strutturali (per un totale di 3,6 mld), non sono stati considerati aiuti di stato in quanto Bruxelles ritiene che le misure previste saranno attuate a condizioni di mercato.