Finanza Notizie Italia Per gli italiani prima di tutto contante e depositi bancari. Fine dei ‘Bot people’

Per gli italiani prima di tutto contante e depositi bancari. Fine dei ‘Bot people’

22 Ottobre 2019 12:06

Non si ferma la corsa alla liquidità per gli italiani, nonostante il governo sia alle prese proprio in questo periodo con la lotta contro il cash. Questo uno dei punti salienti che emerge dal secondo Rapporto Aipb-Censis «Gli italiani e la ricchezza. Affidarsi al futuro, ripartire dalle infrastrutture», realizzato dal Censis per Aipb (Associazione Italiana Private Banking), presentato oggi a Roma da Giorgio De Rita, segretario generale del Censis.

Vince la voce contante e depositi bancari, italiani lontani da obbligazioni e azioni

Quando si parla di italiani e risparmi una prima considerazione da fare è che molta la ricchezza ereditata dal passato, poca la nuova aggiunta di recente. A conti fatti, alla fine del 2018 la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane ammontava a 4.218 miliardi di euro: -0,4% in termini reali rispetto al 2008. Guardando poi nel dettaglio alla composizione del portafoglio delle attività finanziarie degli italiani vince la voce contante e depositi bancari, con 1.390 miliardi di euro, pari al 33% del totale e una crescita del 13,7% rispetto a dieci anni fa. Gettonate anche le riserve assicurative, pari al 23,7% del portafoglio, con un aumento del 44,6% in dieci anni. Un approccio completamente diverso quando si parla di titoli obbligazionari (pesano per il 6,9% del portafoglio, erano pari al 21% dieci anni fa) e azioni (-12,4% dal 2008). In questo quadro, sono 500.000 le famiglie italiane che detengono patrimoni finanziari superiori a mezzo milione di euro (circa il 2,5% delle famiglie). E ammonta a circa 850 miliardi di euro il portafoglio di risparmi per investimenti affidati al private banking.

E’ la fine dei ‘Bot people’
Secondo il 76,8% degli italiani, contante, soldi tenuti fermi sui conti correnti bancari e investimenti finanziari non devono essere tassati in misura maggiore delle risorse che invece vengono investite nell’economia reale. Il rapporto firmato da Aipb e Censis mette inoltre in luce che le idee degli italiani sul risparmio prevedono una difesa intransigente della libertà di scelta del risparmiatore e ancora una predilezione per il contante: amatissimo strumento contro l’insicurezza. Se l’economia reale vuole attirare risparmio deve rendersi allettante, e non per effetto di una tassazione aggiuntiva sulla liquidità.
C’è poi un’altra questione che si fa largo tra i risparmiatori: ovvero una crescente diffidenza verso lo Stato che si traduce in una percentuale pari al 61,2% di italiani che non utilizzerebbe i propri risparmi per acquistare Bot, Btp o altri titoli del debito pubblico. È la fine dei «Bot people», quando il risparmio privato alimentava una esplosiva spesa pubblica, che a sua volta foraggiava redditi privati e un sistema di welfare pubblico molto generoso.