Cerchi un prestito on line? La banca può setacciare il tuo profilo social
La nuova frontiera dei prestiti è internet: grazie alla burocrazia meno complessa e alla possibilità di chiedere una consulenza direttamente dal pc di casa o dallo smartphone, sempre più persone si affidano ai siti on line per richiedere un finanziamento. Dopo gli Usa anche in Europa stanno infatti approdando sistemi basati su potenti algoritmi che permettono all’utente non solo di espletare la pratica in pochi minuti, ma anche di sapere immediatamente se il prestito verrà concesso oppure no.
Prestiti on line: al setaccio anche i profili social
“Ci sono però delle incognite sulle metodologie utilizzate per concedere un prestito presentando una quantità esigua di documenti e senza neanche vedere fisicamente in faccia il cliente”: a dirlo il presidente di Federprivacy, Nicola Bernardi che sottolinea come oggi molte società erogano finanziamenti sul web utilizzando anche le informazioni contenute nei profili social dei richiedenti senza la consapevolezza da parte dei diretti interessati. “In molti casi le società che erogano finanziamenti sul web con risposta immediata non informano in modo chiaro gli utenti che i loro profili social saranno analizzati da un algoritmo e che tali informazioni concorreranno all’esito della richiesta – spiega Bernardi – Questo comporta che a insaputa del cliente, un prestito potrebbe ad esempio essergli negato a causa di un amico su Facebook che risulta un cattivo pagatore, oppure per delle incongruenze rilevate tra il curriculum pubblicato su Linkedin e il reddito invece dichiarato all’istituto finanziario. I finanziamenti online presentano indubbiamente notevoli vantaggi, ma gli istituti di credito che li introducono devono operare con trasparenza e rispettare le regole del GDPR”.
In sostanza le società di finanziamento usano le informazioni raccolte da fonti tradizionali come quelle delle centrali rischi o delle camere di commercio, ma anche i profili dei social network e gli stessi dispositivi utilizzati dai richiedenti che vengono così setacciati alla ricerca di una miriade di dati personali, tra cui la cronologia dei siti visitati e la posizione geografica dell’utente. Da qui l’associazione, in attesa che le autorità facciano luce sui meccanismi dei prestiti online con risposta immediata ed automatica, da un prezioso consiglio: “leggere accuratamente tutte le informative e la documentazione disponibile, compresa quella di eventuali partner con sede oltreoceano, e dare il proprio consenso solo se sì é certi di aver compreso tutte le condizioni e poterle così accettare consapevolmente.”