Rottamazione quinquies 2026: tutte le novità sulla sanatoria fiscale
Rottamazione quinquies 2026: chi può aderire, come funzionano rate, interessi e scadenze per la nuova sanatoria fiscale.
Fonte immagine: Finanza.com
L’ultima novità in materia fiscale, la rottamazione quinquies, introdotta dalla legge di bilancio 2026, apre uno spiraglio significativo per chi fatica a regolarizzare i propri debiti fiscali. Questa nuova forma di definizione agevolata richiama i precedenti provvedimenti, ma si distingue per alcune condizioni meno vantaggiose.
In particolare, risulta cruciale valutare con attenzione il nuovo tasso di interesse applicato al piano di versamento, un parametro che inciderà notevolmente sull’importo finale dovuto. L’opportunità risulta però interessante per coloro che hanno sperimentato difficoltà di pagamento in passato, offrendo una seconda possibilità per mettersi in regola con il Fisco.
Obiettivi e platea di riferimento
Con la presentazione della domanda all’agenzia delle entrate riscossione, si possono sanare non solo imposte non versate, ma anche contributi previdenziali e avvisi bonari. La misura non ammette invece chi si trova con accertamenti fiscali in corso e chi non ha mai provveduto a inviare la dichiarazione dei redditi. Il disegno normativo mette in risalto la volontà di ampliare il più possibile l’accesso alla procedura, fissando in maniera chiara quali categorie di contribuenti potranno usufruirne.
Questa inclusività, purtroppo, si scontra con un aggravio degli oneri, poiché il tasso raddoppiato rispetto alla rottamazione precedente potrebbe far crescere il debito originario in modo consistente, arrivando anche a un incremento del 35% sulle somme dovute.
Meccanismo di pagamento e decadenza
La rateizzazione prevista si articola in 54 rate bimestrali, per un totale di 9 anni: un intervallo temporale che consente di distribuire il carico, a scapito però di un esborso finale più elevato. Dal punto di vista pratico, si potrà beneficiare dell’assenza di una maxi rata iniziale, ma resta essenziale non saltare i termini stabiliti: il mancato pagamento di due rate, anche non consecutive, oppure della prima o dell’ultima, comporta la decadenza automatica dal nuovo piano.
È importante notare che si potrà aderire alla procedura anche se si è decaduti da precedenti definizioni agevolate, a patto che ciò sia accaduto entro la data stabilita dal provvedimento, mentre chi ha rispettato le scadenze di rottamazioni precedenti non potrà farne richiesta.
Tempistiche e carichi pendenti
Per accedere al nuovo piano, i contribuenti dovranno presentare la domanda online entro il 30 aprile 2026. Entro il 30 giugno dello stesso anno, l’agenzia comunicherà gli importi dovuti, così da permettere il primo versamento entro fine luglio. Questo sistema intende offrire tempistiche più lunghe per agevolare l’organizzazione dei pagamenti, soprattutto per chi possiede carichi pendenti di importo elevato.
Il requisito della rata minima di 100 euro, inoltre, assicura che la rateizzazione sia effettivamente sostenibile soltanto al di sopra di determinati importi. In un panorama in cui la continuità contributiva e il rispetto delle scadenze fiscali diventano sempre più centrali, questa misura, pur con tassi più alti, rappresenta un altro tentativo di riportare i contribuenti in difficoltà su un percorso di regolarità.
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