Fisco Tasse e imposte Benzina stabile nonostante le sanzioni: ma fino a quando durerà?

Benzina stabile nonostante le sanzioni: ma fino a quando durerà?

Le nuove sanzioni contro la Russia creano volatilità, ma i prezzi dei carburanti in Italia restano stabili grazie all'offerta globale e alle riserve.

27 Ottobre 2025 13:00

Le recenti sanzioni imposte dall’Occidente nei confronti dell’industria russa non hanno scatenato il temuto effetto domino sui mercati energetici. Al contrario, l’ampia disponibilità di petrolio ha assorbito gli squilibri derivanti dalle restrizioni, scongiurando impennate incontrollate. Tuttavia, alcuni strategist prevedono una certa volatilità dei prezzi, specialmente per il Brent, che potrebbe oscillare tra i 60 e i 70 dollari al barile.

In sostanza, la situazione appare meno drammatica di quanto si temesse, con l’equilibrio tra domanda e offerta che resta pressoché stabile. In questo contesto, l’azione sinergica dei produttori non-OPEC e l’ampia capacità di stoccaggio funzionano da cuscino, attenuando la risonanza di eventuali contrazioni delle esportazioni russe e fornendo una tregua ai mercati internazionali.

Impatto sui consumi e il portafoglio

Nonostante i timori iniziali, i prezzi carburanti non hanno visto impennate clamorose. La benzina si mantiene attorno a 1,90 euro al litro, mentre il diesel oscilla poco sopra 1,85 euro. Questi livelli, seppur leggermente ritoccati verso l’alto, non si avvicinano ai picchi registrati in passato.

Analisi recenti indicano che il mercato globale è strutturalmente in surplus, per cui l’effetto di eventuali restrizioni resta contenuto. Al contempo, è bene ricordare che una grossa fetta del prezzo alla pompa include imposte, accise e IVA: componenti fiscali che pesano notevolmente su ogni litro acquistato e che possono incidere anche più delle dinamiche di mercato vere e proprie.

Il ruolo delle riserve

Uno dei fattori chiave nel mantenere la stabilità è rappresentato dalle riserve petrolifere degli Stati membri dell’OCSE, oggi più cospicue rispetto ad alcuni anni fa. Questa ampia scorta risponde alla logica di prevenire shock inattesi, rendendo i governi maggiormente pronti a intervenire con misure di emergenza.

In effetti, la disponibilità di ingenti stoccaggi costituisce uno strumento di bilanciamento cruciale, permettendo ai paesi di coprire eventuali carenze momentanee sul mercato. Il coordinamento e la rapidità di intervento delle istituzioni finanziarie e degli organismi internazionali rendono l’ambiente energetico relativamente ben presidiato, anche in presenza di fattori geopolitici potenzialmente destabilizzanti.

Prospettive e scenari futuri

Nell’immediato, gli automobilisti italiani possono tirare un sospiro di sollievo: gli aumenti previsti rimangono di entità contenuta e sembrano più legati a variazioni tecniche che a profondi squilibri. Le policy restrittive verso Mosca, pur sollevando interrogativi su collaborazioni e finanziamenti internazionali, non appaiono destinate a innalzare drasticamente i prezzi alla pompa.

Se il contesto geopolitico non subirà stravolgimenti e la produzione da parte di grandi player, come Stati Uniti e Medio Oriente, resterà elevata, ci si attende una fase di consolidamento. In definitiva, la combinazione di offerta abbondante, scorte significative e controlli governativi dovrebbe mantenere il mercato sotto controllo, regalando agli utenti finali un quadro di generale stabilità.

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