Tasse e figli: come risparmiare con la riforma ISEE
La riforma ISEE 2026 esclude la prima casa dal calcolo e aumenta le detrazioni per le famiglie con figli, favorendo la classe media.
Fonte immagine: Finanza.com
Nel panorama delle riforme fiscali, la Legge di Bilancio 2026 si preannuncia come un tassello fondamentale per allentare la pressione economica sulle famiglie. L’obiettivo principale, infatti, consiste nel valorizzare forme di sostegno eque e trasparenti, introducendo miglioramenti che puntano a rafforzare il tenore di vita di chi si trova in condizioni di reddito non sempre adeguate.
Tra i punti cardine emerge la rivisitazione dell’ISEE e la possibilità di escludere totalmente la prima casa dal computo, un cambio di rotta che potrebbe rivelarsi decisivo per chi ha sempre giudicato eccessivo il peso del proprio immobile. Non da ultimo, si pensa di alzare la soglia massima ancora in discussione, con possibili proposte che spaziano tra i 75.000 e i 100.000 euro di valore catastale. Questa spinta riformista mira a offrire maggiore ossigeno alla classe media, spesso compressa tra il desiderio di stabilità e il timore di non rientrare nelle fasce di sostegno tradizionali.
Focus sulle detrazioni e sui coefficienti
Uno dei passaggi fondamentali riguarda l’adeguamento delle detrazioni fiscali, studiato per favorire le famiglie con figli e incoraggiare un incremento di risorse destinate al loro benessere quotidiano. In concreto, il coefficiente riservato ai nuclei con un solo figlio potrà salire in modo da allinearsi a quello stabilito per le famiglie più numerose, sostenendo le spese scolastiche e sanitarie con maggiore efficacia.
Parallelamente, si discute l’innalzamento dei tetti massimi di spesa detraibile, includendo fasce di reddito più alte, così da coprire con maggiore flessibilità necessità spesso sottovalutate. In questa prospettiva, si cerca di dare all’intero meccanismo una veste più inclusiva, aumentandone la capacità di rispecchiare le vere esigenze di ogni nucleo.
Revisione della scala di equivalenza
Nell’ambito dei calcoli dell’ISEE, un elemento cruciale è la scala di equivalenza, l’insieme di pesi e maggiorazioni che modulano il valore finale dell’indicatore. L’ipotesi di riforma punta ad ampliare i margini di accesso alle agevolazioni fiscali, soprattutto laddove i figli siano due. Al momento, una maggiorazione aggiuntiva è dedicata ai nuclei con tre figli, ma si valuta di riconoscere lo stesso beneficio per chi ha due bambini, così da non creare disparità di trattamento.
Questo approccio potrebbe innescare una serie di vantaggi concreti, dalla riduzione della tariffa dei servizi scolastici fino a un più facile accesso ai bonus comunali, semplificando la vita di molti genitori.
Impatto sulle famiglie della classe media
Il costo stimato di questa riforma, pari a diverse centinaia di milioni di euro l’anno, non dovrebbe alterare lo scenario per le fasce di reddito più basse, tradizionalmente già protette attraverso misure dedicate.
Diversamente, chi possiede un reddito medio e un immobile di valore catastale moderato potrà beneficiare di una sensibile riduzione dell’indicatore, vedendo concretamente calare i parametri di valutazione. Il risultato è un alleggerimento delle spese che si traduce in un miglior accesso a bonus e tariffe calmierate, plasmando un quadro più bilanciato e vicino alle reali esigenze delle famiglie italiane.
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