Lavoro Sanità, via al maxi piano assunzioni: focus su infermieri e prevenzione

Sanità, via al maxi piano assunzioni: focus su infermieri e prevenzione

Il SSN lancia un piano triennale: quasi 30.000 assunzioni entro il 2028, incentivi agli infermieri, fondi per prevenzione e salute mentale. Sfide finanziarie in vista.

4 Ottobre 2025 17:30

La crescente pressione sul Servizio Sanitario Nazionale suggerisce che siamo di fronte a sfide di ampia portata, in cui l’equilibrio tra risorse disponibili e richieste dei pazienti è giunto a un punto critico. È ormai evidente come la carenza di personale, che sfiora le 70.000 unità mancanti, minacci la tenuta del sistema, con una forte pressione sui turni e un’inevitabile riduzione della qualità dell’assistenza.

Parallelamente, l’impegno economico disposto, arrivando a toccare la cifra di 1,6 miliardi di euro entro il 2028, riflette la necessità di interventi strutturali marcati e investimenti capaci di garantire stabilità in un contesto in continua evoluzione.

Una spinta per superare la crisi

Il nuovo piano assunzioni rappresenta un segnale forte di rilancio per contrastare l’emorragia di risorse umane, concentrandosi soprattutto su figure specialistiche e su profili non medici. In particolare, l’inserimento di quasi 30.000 nuove risorse punta a rafforzare settori oggi in sofferenza, inclusi gli infermieri, troppo a lungo trascurati.

Questa manovra ha anche l’obiettivo di incentivare chi già opera nel comparto, attraverso misure di flessibilità e l’abolizione di vincoli considerati frenanti, così da ridurre il tasso di abbandono. Non basta però puntare esclusivamente sulle nuove professionalità: occorre un lavoro di squadra a livello organizzativo, con piani integrati di formazione e riconoscimento delle competenze per rispondere in modo efficace alle richieste del territorio.

Fondi e interventi mirati

Oltre a iniettare risorse per migliorare la qualità del lavoro, il governo sta destinando una quota crescente di investimenti anche alla prevenzione e alla salute mentale. Questo si traduce in programmi di screening oncologici sempre più capillari, con l’intento di ridurre l’incidenza e la mortalità di alcune patologie croniche, e in un sostegno robusto per servizi di supporto psicologico.

Cresce inoltre l’attenzione per l’assistenza domiciliare, cruciale per un modello di cura che vuole avvicinarsi ai cittadini, specie nelle aree rurali o con popolazioni anziane. Tuttavia, alcune criticità come il mancato rinnovo dei fondi straordinari e le recenti sentenze sui rimborsi privati potrebbero incidere sulle risorse realmente disponibili, creando zone d’ombra all’interno di un percorso di rinnovamento ritenuto essenziale.

Prospettive per la sanità italiana

Nello sforzo di superare disparità regionali e garantire equità di accesso alle cure, la sanità italiana si trova a dover conciliare nuovi progetti di sviluppo con le lacune strutturali ereditate dal passato. Sfruttando l’impegno finanziario previsto e l’attenzione crescente verso temi prioritari, i prossimi anni saranno decisivi per confermare o meno l’efficacia di un modello che rimane un punto di riferimento internazionale.

Ogni passaggio, dalla formazione professionale al rafforzamento dei servizi territoriali, dovrà essere monitorato con cura, per evitare che le grandi promesse si trasformino in mere aspirazioni. Se ben gestiti, gli investimenti e le strategie avviate potranno realmente rappresentare un punto di svolta, restituendo vitalità e migliori prestazioni a un sistema che, da tempo, chiede soluzioni durature e adeguate.

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