Fisco Tasse e imposte Figli a carico sopra i 30 anni? Ci sono novità per le detrazioni

Figli a carico sopra i 30 anni? Ci sono novità per le detrazioni

Scopri le nuove regole della Legge di Bilancio 2025 sulle detrazioni fiscali per figli a carico e familiari: limiti di età, requisiti di reddito e spese detraibili.

18 Settembre 2025 11:00

La Legge di Bilancio 2025 porta una ventata di novità per le famiglie italiane, introducendo limiti anagrafici più stringenti e ridefinendo le regole delle detrazioni fiscali. Una delle modifiche più significative riguarda i figli a carico che abbiano superato i 30 anni. In pratica, dal 2025 non sarà più riconosciuta la detrazione standard di 950 euro per i figli che abbiano compiuto il trentesimo anno di età, a meno che non presentino una disabilità accertata.

Questa stretta, tuttavia, non intacca il diritto di accedere alle agevolazioni del 19% per alcune voci di spesa, purché il reddito del figlio rispetti i parametri stabiliti dalle norme vigenti. In questo scenario, emergono però ulteriori dettagli che intendono salvaguardare gli equilibri tra contenimento della spesa pubblica e sostegno ai nuclei familiari italiani, offrendo comunque un margine di sollievo ai genitori più preoccupati.

Novità e limiti anagrafici

Il nuovo impianto normativo non elimina definitivamente il beneficio per le famiglie con figli ultratrentenni, ma si concentra su un sistema selettivo. Le spese riconosciute in detrazione al 19% includono le spese sanitarie e i costi sanitari per particolari prestazioni, le spese di istruzione e gli interessi passivi su mutui per l’acquisto della prima casa, entro limiti specifici di spesa e di reddito. In altre parole, un figlio con reddito inferiore a 2.840,51 euro o nella fascia 21-24 anni con limite di 4.000 euro può continuare a rientrare in una forma di agevolazione.

Questo meccanismo punta a mantenere una giusta flessibilità, senza gravare eccessivamente sui contribuenti, che ora si sentono più rassicurati rispetto alla possibilità di sostenere determinati costi anche dopo il giro di boa dei 30 anni. Le famiglie, infatti, si ritrovano spesso a dover supportare economicamente i propri figli anche in età adulta.

Protezione dei contribuenti e riforme più ampie

Oltre al cupo scenario di riduzione delle agevolazioni, la legge punta comunque a sostenere i contribuenti che assistono familiari in condizioni di fragilità. In questo contesto, va sottolineata anche la scelta di mantenere le detrazioni per gli ascendenti conviventi, ossia genitori, nonni e bisnonni, purché risiedano sotto lo stesso tetto.

Vengono invece esclusi altri familiari che finora potevano beneficiarne. Tale riforma si comprende meglio se interpretata come un passo ulteriore verso la razionalizzazione delle voci di spesa pubblica, intervenendo in modo mirato sulle situazioni considerate più meritevoli di tutela.

Richiamo all’articolo 12 del TUIR

Nell’impianto legislativo italiano, resta fondamentale il riferimento all’articolo 12 TUIR, cuore pulsante di tutte le disposizioni riguardanti i familiari a carico. L’aggiornamento delle norme conferma un principio ormai consolidato: chi sostiene effettivamente le spese ha diritto all’agevolazione, regolamentazione che permette di tutelare le situazioni più vulnerabili. Al netto delle nuove soglie, infatti, l’obiettivo finale è mantenere un equilibrio tra la necessità di ridurre la spesa statale e l’esigenza di sostenere le famiglie.

Così, nonostante la stretta sui criteri anagrafici, chi è realmente in difficoltà per via di redditi bassi, disabilità o particolari debiti contratti per l’acquisto dell’abitazione, potrà comunque avvantaggiarsi di una copertura fiscale preziosa, ridisegnando la mappa dei diritti e dei doveri di tutti i contribuenti.

 

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