Finanza Personale L’Italia perde l’ultima dinastia petrolifera: addio a IP

L’Italia perde l’ultima dinastia petrolifera: addio a IP

Accordo da 3 miliardi: Socar compra Italiana Petroli e MIP, oltre 4.600 stazioni IP e raffinazione. Cambia la mappa dell’energia in Italia.

17 Settembre 2025 09:40

Novant’anni di passione e slancio imprenditoriale di IP trovano il loro epilogo con l’ingresso di Brachetti Peretti in una nuova fase che vede la cessione di un patrimonio costruito sull’innovazione e la continuità nel settore petrolifero italiano.

Il trasferimento delle quote, del valore di 3 miliardi di euro, consentirà di rilanciare ambizioni e progetti su scala internazionale, mantenendo però l’attenzione alla tradizione che ha caratterizzato la storia di IP.

Questo equilibrio tra radici e vision globale racchiude lo spirito di un accordo che muterà l’assetto del mercato energetico nazionale, definendo nuovi punti di contatto fra aziende locali e operatori internazionali di altissimo livello.

IP: un accordo che ridisegna il panorama energetico

Al centro della scena vi è l’acquisizione delle attività di IP da parte della compagnia azera Socar, un passaggio che simboleggia l’apertura del nostro Paese a partnership globali nel comparto dell’energia.

L’impatto non si limita però alla compravendita di infrastrutture, bensì investe la gestione di stazioni di servizio, la logistica e l’intero sistema di approvvigionamento, offrendo un’occasione per consolidare tecnologie e competenze in un mercato sempre più competitivo.

Si creeranno sinergie rilevanti, capaci di introdurre nuove visioni sullo sviluppo sostenibile, rinnovando la prospettiva di crescita e la percezione dell’industria stessa.

La trasformazione della rete carburanti

Elemento-cardine di questo passaggio è la rete carburanti di oltre 4.600 punti vendita IP, una struttura capillare pronta a confluire in un network di portata internazionale. Essa non rappresenta soltanto una serie di piccoli snodi commerciali, ma diventa la chiave per mettere in contatto i consumatori con le tecnologie più all’avanguardia nel settore.

Si preannuncia una piena valorizzazione delle competenze del personale, ancora oggi linfa vitale dell’intero percorso evolutivo. L’auspicio, rimarcato più volte durante le fasi di trattativa, è che i lavoratori possano beneficiare delle prospettive di sviluppo e delle nuove linee strategiche che si delineeranno.

Il ruolo del golden power e la tutela nazionale

Data la delicatezza delle attività cedute, il Governo potrebbe esercitare il golden power per mettere in sicurezza gli interessi del Paese, soprattutto in termini di sicurezza energetica e stabilità degli approvvigionamenti.

L’eventuale intervento statale mira a garantire un prospero connubio tra capitali internazionali e risorse italiane, evitando di disperdere il patrimonio industriale di IP e tutelando la centralità del territorio nei futuri processi decisionali.

Questo ulteriore aspetto, unito all’ampio orizzonte finanziario, conferma come l’operazione sia destinata a rimanere un punto di svolta cruciale nella storia dell’imprenditoria nazionale, aprendo nuovi tracciati e scenari che ridefiniranno la mappa dell’industria petrolifera nel nostro Paese.

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