Fisco Decreto dehors: ecco cosa cambia per bar e ristoranti

Decreto dehors: ecco cosa cambia per bar e ristoranti

Dal 2026 addio al regime straordinario dehors: più autonomia ai Comuni, meno burocrazia e tutela mirata dei beni culturali. Ecco cosa cambia.

16 Settembre 2025 15:00

La cornice normativa che si sta delineando in vista del 31 dicembre 2025 stabilisce la conclusione definitiva delle misure straordinarie adottate durante l’emergenza sanitaria, ponendo l’accento su nuove strategie di gestione degli spazi esterni. Questo orizzonte di trasformazione intende valorizzare appieno i dehors, conferendo maggiore flessibilità alle attività di ristorazione e al contempo tutelando il patrimonio culturale.

Il cambiamento, che diverrà effettivo a partire dai primi giorni del 2026, ambisce infatti a modernizzare l’impiego delle strutture all’aperto senza sacrificare la protezione dei monumenti di rilievo e delle zone d’interesse artistico.

Tra le novità più rilevanti per i dehors spicca l’aumentata autonomia per i Comuni, uno strumento che dà alle amministrazioni locali la facoltà di regolamentare in maniera più aderente alla propria realtà territoriale.

In altre parole, l’iter autorizzativo sarà semplificato, con un conseguente snellimento della burocrazia: basterà presentare domanda all’ente di competenza e provvedere al versamento del canone previsto. Questa semplificazione introdurrà un processo più trasparente, riducendo i tempi morti e lasciando spazio a soluzioni avanzate per incentivare l’uso di aree esterne a fini commerciali.

Decreto Dehors: ruolo delle istituzioni culturali

Nell’ambito del nuovo disegno di legge, è da sottolineare anche la riduzione dell’intervento delle sovrintendenze: esse dovranno fornire pareri soltanto se l’area interessata dall’installazione di un dehors ricade in prossimità di monumenti di acclarata rilevanza storica.

In tal modo si tuteleranno i beni culturali essenziali, lasciando maggiore libertà a quelle zone ritenute meno delicate dal punto di vista artistico. Con l’aggiornamento previsto, si presterà particolare attenzione all’equilibrio tra fruibilità dello spazio pubblico e conservazione del nostro patrimonio, bilanciando in modo più efficace l’aspetto economico e quello estetico.

Novità sul piano normativo

Il cuore di questa riforma ruota attorno a un nuovo decreto legislativo. Questa combinazione mira a un quadro legislativo più omogeneo, capace di tutelare il decoro pubblico e di armonizzare le procedure ovunque sul territorio nazionale.

In parallelo, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali avrà il compito di stilare, entro due mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, l’elenco dei monumenti che richiedono protezione speciale.

Lavorare sugli spazi esterni

Nella pratica, ogni progetto di dehors su occupazione del suolo pubblico dovrà conformarsi alle disposizioni comunali, rispettando i vincoli imposti per salvaguardare i luoghi d’interesse peculiare.

Questa evoluzione legislativa mira a stimolare un dialogo più diretto tra esercizi commerciali e amministrazioni, evitando lungaggini burocratiche e favorendo soluzioni innovative. Ne scaturirà un approccio più aperto e dinamico, capace di sostenere le esigenze di crescita economica e di garantire, al contempo, la cura e la bellezza delle nostre città.

 

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