Tassazione agevolata per super ricchi: la nuova proposta della Lega
Proposta Lega: flat tax per super ricchi stranieri vincolata a investimenti in Italia. Critiche e alternative dal Partito Democratico e Corte dei Conti.
Fonte immagine: Finanza.com
Negli ultimi anni, l’Italia ha sperimentato un crescente interesse verso forme di attrazione per i grandi patrimoni. Da tempo, nel Paese esiste una tassazione agevolata dedicata ai super ricchi stranieri, comunemente nota come flat tax, che ha portato all’ingresso di un flusso considerevole di nuovi residenti dotati di capitali rilevanti.
Sin dal 2017, la cosiddetta norma CR7 prevede un’imposta forfettaria per chi trasferisce la propria residenza fiscale in Italia, innescando un dibattito sull’effettiva utilità di questo strumento. Oggi, l’esigenza di ridefinire le regole si fa pressante, poiché le autorità intendono sostenere la crescita interna in modo più ampio e calcolato.
La proposta di Centemero e l’impegno nell’economia nazionale
In questo contesto si inserisce l’azione di Giulio Centemero, capogruppo della Lega in commissione Finanze, convinto che l’Italia debba vincolare i benefici fiscali a un contributo reale per l’economia reale. La sua soluzione prevede che parte degli investimenti dei nuovi residenti vada destinata a strumenti come fondi comuni, startup innovative o enti di ricerca, così da coniugare vantaggi di natura fiscale con un ricaduta positiva per l’intero ecosistema produttivo.
L’obiettivo è garantire che l’afflusso di capitali generi stabilità e prospettive di sviluppo più concrete, evitando che l’Italia si limiti a essere un semplice approdo temporaneo per i grandi patrimoni stranieri.
Dibattito politico e reazioni all’iniziativa
Un punto cardine della riforma riguarda anche prodotti finanziari come BTP o azioni società italiane, considerati essenziali per rafforzare la competitività del tessuto economico nazionale. Non mancano le valutazioni critiche da parte del Partito Democratico, che punta a introdurre una sovraimposta tra il 12,5% e il 15% sui redditi esteri, destinando il relativo gettito alle amministrazioni locali per contenere possibili squilibri nel mercato immobiliare.
D’altra parte, i numeri degli ultimi anni rimangono rilevanti: dal 2018 al 2023, oltre 4.500 individui ad alta capacità contributiva hanno scelto l’Italia, e si stima che entro il 2025 possano aggiungersi altri 3.600 milionari, con flussi di capitali potenzialmente pari a 21 miliardi di euro.
Prospettive future e conclusioni
Di fronte a queste cifre, la Corte dei Conti ha espresso perplessità circa la mancanza di meccanismi che garantiscano un beneficio tangibile per il Paese, evidenziando come un vincolo sugli investimenti possa rendere più efficace l’intero impianto fiscale. La proposta di impegnare i nuovi residenti in progetti di ricerca e sviluppo o nel rafforzamento del tessuto imprenditoriale conferma la necessità di dare una prospettiva di lungo termine alle politiche d’attrazione dei capitali.
Mentre il confronto tra le diverse forze politiche prosegue, sembra emergere un consenso sempre più ampio sulla necessità di trovare un equilibrio tra incentivi fiscali e l’esigenza di sviluppare un mercato dinamico, stimolando così fiducia e competitività nel panorama italiano di domani.
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