Malattia, record di certificati nella prima metà del 2025
L'INPS segnala nel 2025 un aumento del 5% dei certificati di malattia, con il settore privato protagonista: crescono i controlli.
Fonte immagine: freepik
Il recente aumento dei certificati di malattia nel primo semestre del 2025 evidenzia un trend che suscita notevole attenzione. Secondo i dati più aggiornati, il numero di documenti è cresciuto del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con 16,5 milioni di segnalazioni totali.
Questo impulso tocca diversi campi professionali, delineando un quadro che intreccia fattori sanitari, organizzativi e operativi. A fronte di un incremento così rilevante, si registra tuttavia una riduzione della durata media delle assenze: un elemento che, se da un lato dimostra un rapido rientro in servizio, dall’altro solleva interrogativi su eventuali pressioni esterne o su dinamiche di recupero non omogenee tra i vari reparti.
Malattia e certificati: analisi di INPS e differenze tra comparti
Gli ultimi rilevamenti dell’INPS confermano che il divario tra settore privato e settore pubblico resta marcato: più del 75% dei certificati di malattia riguarda dipendenti privati, mentre la restante parte si concentra nel pubblico impiego, dove si ravvisa comunque un incremento delle assenze rispetto all’anno precedente.
Uno scenario “a macchia di leopardo” emerge osservando le oscillazioni trimestrali: un consistente picco iniziale, seguito da una contrazione nella seconda parte del periodo, delinea una forte variabilità che costringe gli analisti a valutare possibili correlazioni con fattori stagionali o con politiche di prevenzione differenziate.
In questo contesto, la riduzione delle modalità standard di lavoro e l’aumento di soluzioni flessibili sembrano contribuire, in parte, a modulare l’andamento complessivo.
Crescita delle giornate di malattia e impatto organizzativo
Se da una parte le giornate totali di assenza, dovute ai certificati di malattia hanno superato quota 75 milioni, è emerso un notevole contrasto nei vari segmenti di attività: in alcuni casi si riscontra l’aumento fisiologico delle giornate di malattia, mentre in altri frangenti il fenomeno risulta gradualmente stabile.
Questo andamento differenziato può avere ricadute dirette sulla gestione risorse umane, poiché diventa cruciale approntare piani di sostituzione e riorganizzazione in tempi rapidi. Spesso, infatti, la produttività stessa delle aziende subisce contraccolpi legati alla mancanza improvvisa di personale, con effetti evidenti sul rispetto delle scadenze, sulla qualità del servizio e sul clima interno di lavoro.
Controlli INPS e prospettive sulla produttività in caso di malattia
Nel contesto generale, assume rilievo anche l’azione dei controlli INPS, tesi a verificare la regolarità delle assenze e a fornire un monitoraggio puntuale sui flussi di certificati di malattia. L’istituto ha sottoposto a verifica sia lavoratori pubblici sia lavoratori privati, registrando numeri in crescita: ciò testimonia un’attenzione sempre maggiore verso la corretta applicazione delle norme e il contrasto di eventuali abusi.
Alla luce di questi dati, l’impatto sulla produttività resta un interrogativo aperto: se da un lato le aziende cercano di migliorare i processi interni per far fronte all’assenza di personale, dall’altro è fondamentale coltivare politiche mirate a conciliare salute, benessere lavorativo ed efficienza, nel tentativo di bilanciare esigenze di breve periodo e sostenibilità nel lungo termine.
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