Fisco Casa, come potrebbero cambiare i bonus edilizi nel 2026

Casa, come potrebbero cambiare i bonus edilizi nel 2026

La legge di Bilancio 2026 dovrebbe ridurre le detrazioni sui bonus edilizi e riformare Irpef e pensioni. Ecco cosa potrebbe cambiare per chi investe e ristruttura casa.

Pubblicato 27 Agosto 2025 Aggiornato 27 Agosto 2025 16:34

Il recente dibattito parlamentare ha acceso i riflettori su uno dei temi più cruciali per i proprietari di immobili: la revisione dei bonus edilizi e delle detrazioni fiscali.

Con la nuova legge di Bilancio 2026, le normative sul sostegno alle ristrutturazioni e all’efficientamento energetico sembrano destinare ai contribuenti regole più restrittive, influenzando direttamente i piani di investimenti immobiliari per i prossimi anni.

Gli interventi attuali, come il bonus ristrutturazioni, l’ecobonus e il sismabonus, vedranno graduali riduzioni delle aliquote, mentre il destino del bonus mobili appare incerto oltre il 2025. All’interno di questo quadro normativo, spicca anche la progressiva rimodulazione delle aliquote Irpef, che interesserà in particolare il ceto medio.

Riduzioni e scadenze: cosa cambia

Le nuove disposizioni si concentrano su una rimodulazione progressiva, che restringe nel tempo la percentuale di detrazione per ogni singolo intervento. Il bonus ristrutturazioni, per esempio, passerà da un’aliquota del 50% al 36% già nel 2025, riducendo anche il tetto di spesa ammesso per immobili ad uso abitativo.

Sul fronte dell’ecobonus, la percentuale continuerà a decrescere con l’avanzare degli anni, imponendo una revisione accurata dei piani di manutenzione ordinaria e straordinaria. Parallelamente, anche il sismabonus subirà un netto ridimensionamento, rendendo meno attraenti interventi di adeguamento antisismico in zone a rischio elevato.

Strategie per proprietari e investitori

Se da un lato il quadro normativo appare più severo, dall’altro si aprono nuove opportunità per chi decide di avviare i lavori prima dell’entrata in vigore delle aliquote ridotte. Avviare le ristrutturazioni o l’efficientamento nel breve termine consente di beneficiare ancora delle percentuali più alte.

Per i proprietari che puntano su opere di ammodernamento, diventa cruciale valutare le priorità: interventi fondamentali, come il miglioramento termico, avranno un impatto significativo sia sul comfort abitativo sia sul valore di mercato. Nel caso di investimenti immobiliari a lungo termine, le spese di consolidamento antisismico potrebbero comunque assicurare un recupero fiscale, anche se meno generoso rispetto agli anni passati.

Ulteriori misure di manovra e prospettive future

Oltre alla leva fiscale sugli interventi edilizi, la manovra propone una revisione delle soglie di reddito per l’accesso alle aliquote Irpef, favorendo l’adozione di una fiscalità più progressiva e vicina alle esigenze del ceto medio. Il quadro generale è completato dall’ipotesi di una rottamazione dei debiti fiscali e da una riforma pensionistica più flessibile.

Chi desidera massimizzare i benefici dei diversi strumenti dovrà muoversi con rapidità, sfruttando le opportunità prima che le detrazioni si assottiglino ulteriormente. In definitiva, la capacità di anticipare i tempi e di pianificare gli interventi nel modo più efficiente possibile potrebbe fare la differenza tra un’operazione vantaggiosa e un investimento dal ritorno limitato.

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