Finanza Personale Venezia tra conti salati e ticket d’ingresso: sfida per un turismo sostenibile

Venezia tra conti salati e ticket d’ingresso: sfida per un turismo sostenibile

Conti elevati nei locali e ticket d’ingresso: Venezia affronta la sfida di un turismo sostenibile tra economia locale e patrimonio.

20 Agosto 2025 10:42

C’è chi associa gli sfarzi della dolce vita a un lusso raffinato e chi, invece, punta il dito sui conti salati che possono rovinare la sorpresa di un semplice caffè. Eppure, nel cuore di Venezia, certe cifre sorprendono ancora molti viaggiatori.

A destare scalpore fu un episodio, quando in Piazza San Marco alcuni visitatori pagarono ben 100 euro per quattro caffè e tre amari, un prezzo di cui il gestore si giustificò menzionando il listino ufficiale e l’elemento di intrattenimento musicale incluso.

Se da un lato c’è chi ne apprezza l’atmosfera romantica e l’esclusività, dall’altro si solleva la questione di come equilibrare il fascino della città con la necessità di poterla visitare senza troppi timori per il portafoglio.

Venezia: nuove regole e “ticket” contro il sovraffollamento

Oggi il dibattito su Venezia si è spostato su un nuovo ticket di ingresso di 5 euro, pensato per i turisti giornalieri. Il sistema prevede la prenotazione online e l’ottenimento di un QR code da mostrare ai controlli, con un ventaglio di esenzioni che comprende residenti veneti, lavoratori pendolari e studenti delle università locali.

Questa mossa, fortemente sostenuta dal Comune, punta a mitigare il sovraffollamento ormai endemico nei periodi di punta, offrendo un flusso più gestibile e regolamentato. Il provvedimento, però, non manca di sollevare polemiche, in quanto numerosi operatori del settore temono effetti controproducenti sul flusso turistico a vantaggio di altre destinazioni più economiche.

Sostenibilità e tutela del territorio

Nonostante le divisioni, in molti considerano questo schema un passo concreto verso un turismo sostenibile. L’intento dichiarato è quello di preservare il fragile equilibrio di Venezia e di promuovere un approccio più attento e consapevole.

Le associazioni di categoria riconoscono che un controllo sul numero di visitatori possa contribuire a salvaguardare il patrimonio culturale di una destinazione così amata, evitando che la massiccia presenza di turisti danneggi l’autenticità dei luoghi. Nel contempo, si cerca di non rinunciare alla rinomata ospitalità veneziana, fatta di tradizioni secolari e scorci inconfondibili che catturano il cuore di chiunque.

Sul fronte dell’economia locale, l’introduzione di ticket di ingresso fa temere ripercussioni, soprattutto in questa fase di ripresa post-pandemia. Alcuni operatori giudicano il contributo d’accesso come una barriera che potrebbe allontanare parte della clientela, incidendo sui guadagni di ristoranti, alberghi e botteghe artigianali. Altri, invece, lo vedono come un incentivo a riconsiderare Venezia non più come un parco a tema, ma come uno scrigno fragile di storia e cultura da proteggere con regole precise.

Il futuro di Venezia, in fin dei conti, si giocherà sulla capacità di trovare un equilibrio tra innovazione turistica e rispetto per la sua essenza unica, attraverso un dialogo costante tra istituzioni, cittadini e visitatori.

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