Ryanair contesta la multa da 1,3 milioni dell’Antitrust
Ryanair affronta sanzioni antitrust in Spagna e indagini in Italia contestando anche la multa da 1,3 milioni dell'Antitrust.
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La vicenda che coinvolge Ryanair si fa sempre più delicata: dopo l’imposizione di una multa record in Spagna, anche l’Italia sembra decisa a far luce sulle pratiche commerciali della compagnia irlandese.
L’importo sanzionato, non è passato inosservato, soprattutto perché accompagnato da dure contestazioni su costi aggiuntivi legati a servizi come il bagaglio a mano e la stampa della carta d’imbarco.
Nel frattempo, l’avvio di un procedimento ufficiale sulle sanzioni antitrust dimostra quanto sia alta la posta in gioco in ambito europeo e quanto il confronto tra regolatori e vettori aerei sia in continua evoluzione. La spinta verso la trasparenza potrebbe, infatti, ridefinire alcune logiche finora consolidate.
Ryanair: la prospettiva spagnola e il peso delle accuse
La Spagna ha sferrato un colpo non indifferente a Ryanair, colpendo con determinazione le compagnie aeree che, secondo le autorità locali, sfruttano in modo eccessivo i servizi accessori. L’accusa si concentra su addebiti spesso giudicati non trasparenti, come la scelta del posto a sedere e l’imposizione di tariffe extra per operazioni elementari, elementi che possono costituire fino al 50% dei profitti dei vettori coinvolti.
Il segnale mandato da Madrid ha assunto ulteriore rilevanza poiché la sanzione rientra in un intervento complessivo di 179 milioni di euro, destinato a diversi operatori del comparto. Di fronte a queste prospettive, la compagnia ha subito denunciato un presunto abuso di posizione dominante nell’interpretazione delle regole, definendo i provvedimenti “illegali e infondati” e annunciando l’intenzione di presentare ricorso.
L’indagine dell’AGCM e la distribuzione in Italia
Nel contesto italiano, l’attenzione si concentra su come Ryanair abbia gestito la distribuzione biglietti e i rapporti con le agenzie di viaggio: la Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria per verificare se la compagnia abbia posto limitazioni nella vendita indiretta e condizioni inique attraverso i sistemi GDS.
Tale procedimento, partito a settembre 2024, mette a fuoco aspetti cruciali per la concorrenza, come la ridotta libertà di scegliere piattaforme alternative di prenotazione. In parallelo, una recente sentenza della Corte d’Appello di Milano ha confermato il diritto della compagnia di stabilire autonomamente i propri canali di vendita, evidenziando il ruolo sempre più significativo delle procedure legali in questo settore. Anche il rapporto con i passeggeri risente delle incertezze, generando interrogativi sulle prospettive di tutela dei consumatori.
Verso un nuovo equilibrio nel mercato europeo
L’intera faccenda appare come un banco di prova per l’intero mercato europeo dell’aviazione, chiamato a conciliare la promozione della concorrenza con la necessità di tutelare i diritti dei consumatori.
Mentre i vettori come Ryanair sono focalizzati su tariffe stracciate e continuano a registrare una domanda costante, i regolatori sembrano intenzionati a contenere quelle strategie considerate poco chiare.
Diventa quindi fondamentale che ogni compagnia riesamini la propria politica tariffaria e il proprio posizionamento, tenendo conto di un quadro normativo sempre più stringente. Se da un lato l’espansione del turismo sembra favorire i grandi operatori, dall’altro permane l’esigenza di definire regole trasparenti e condivise, affinché i risparmi promessi dalle compagnie non si trasformino in costi occulti per i consumatori e in nuove controversie internazionali.
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