Finanza Personale Prezzi personalizzati: come l’intelligenza artificiale riscrive le regole del mercato

Prezzi personalizzati: come l’intelligenza artificiale riscrive le regole del mercato

Dynamic pricing e IA stanno rivoluzionando i prezzi online. Opportunità, rischi per la privacy e impatto sui consumatori nei nuovi modelli di pricing.

6 Agosto 2025 12:00

Se c’è un concetto che sta rivoluzionando il mercato, quello è sicuramente dynamic pricing. Immaginare un futuro in cui il costo di un biglietto aereo, di un concerto o di un abbonamento non sia fisso, ma si adatti in tempo reale al singolo consumatore, sta diventando realtà grazie a sistemi di intelligenza artificiale.

La novità è evidente nei recenti esperimenti di tariffe personalizzate adottate da società come Delta Air Lines, che ha avviato una collaborazione con la startup Fetcherr per ricalibrare i prezzi sulla base di una sofisticata analisi dei dati. Il risultato è un’intera rivoluzione nel modo di vendere, sostenuta anche da studi come quello di McKinsey, secondo cui tali strategie potrebbero accrescere i profitti aziendali dal 5% al 15%.

Tuttavia, mentre le imprese puntano a massimizzare i ricavi, restano aperti interrogativi su quanto questa trasformazione possa incidere sull’accessibilità dei servizi e sul rapporto di fiducia con i clienti.

L’evoluzione del mercato digitale

Negli ultimi anni, l’applicazione delle tecnologie di machine learning ha accelerato la diffusione di modelli di vendita dinamici, consentendo di raccogliere informazioni sempre più dettagliate sulle preferenze dei consumatori.

Cose emblematiche, come i biglietti per il concerto di reunion degli Oasis, hanno innescato un vivace dibattito sull’impatto di tali pratiche sui costi finali e sulla possibilità di mantenere la cultura accessibile a un vasto pubblico. L’eurodeputata Petra Kammerevert ha espresso preoccupazione per il rischio che i prezzi stellari possano escludere una parte significativa di spettatori, innescando una riflessione sulla necessità di bilanciare competitività e inclusione sociale.

La questione della profilazione e della privacy

Uno dei nodi centrali è rappresentato dalla profilazione dei consumatori, che passa attraverso l’analisi di dati raccolti da broker e piattaforme digitali. Informazioni sulle abitudini di acquisto, sull’orario di connessione e perfino sulla localizzazione geografica consentono di progettare offerte mirate.

E proprio qui entra in gioco il nodo della privacy, perché la mole di dati personali acquisiti solleva dubbi sulla trasparenza nell’utilizzo di tali informazioni. L’equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti dei consumatori appare dunque più che mai delicato, attendendo una regolamentazione capace di garantire sicurezza e chiarezza.

Il “surveillance pricing” e la necessità di regole

La presidente della Federal Trade Commission, Lina Khan, ha messo in guardia dai rischi del surveillance pricing, ossia la creazione di tariffe variabili basate sull’osservazione di comportamenti online e offline.

Se da un lato la personalizzazione delle offerte e la possibilità di sperimentare prezzi su misura possono ampliare le prospettive di guadagno per le aziende, dall’altro si rivela cruciale definire un perimetro di responsabilità chiaro per chi gestisce questi modelli. Senza norme condivise, il settore rischia di trasformare l’opportunità di crescita in un fattore di esclusione, con un impatto duraturo tanto sul mercato quanto sulla fiducia dei consumatori.

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