Finanza Personale Quanto costeranno i dazi sul vino?

Quanto costeranno i dazi sul vino?

Quanto costeranno e peseranno realmente i dazi Usa sul vino italiano? Milioni a rischio e strategie del settore per affrontare il peggio.

4 Agosto 2025 11:26

La prospettiva per il comparto enologico italiano si è fatta improvvisamente tempestosa, con l’introduzione dei nuovi dazi del 15% sul vino italiano. Questa misura rischia di sottrarre circa 317 milioni di euro al settore, trascinando l’export verso gli Stati Uniti sotto la soglia di 1,7 miliardi di euro – ben al di sotto dei quasi 1,9 miliardi attuali. Considerando che il mercato a stelle e strisce assorbe il 24% delle esportazioni, la riduzione di valore rappresenterebbe un colpo durissimo per numerose aziende, che già si confrontano con l’incertezza economica globale.

Secondo i dati diffusi dalla Unione Italiana Vini (UIV), l’incremento dei costi doganali dovute ai Dazi colpirà in modo trasversale le esportazioni vino verso gli Stati Uniti. Fra le denominazioni più esposte spiccano il Moscato d’Asti, con il 60% dei volumi diretti oltreoceano, e il Pinot Grigio, che raggiunge il 48%.

Dalla Toscana al Piemonte, la filiera dovrà fare i conti con l’erosione dei margini e la crescente incertezza dei distributori statunitensi, i quali potrebbero orientarsi verso etichette francesi o spagnole. In uno scenario caratterizzato da inflazione e costi di produzione crescenti, assorbire il rincaro dei dazi rappresenta una sfida enorme per le imprese.

Dazi sul vino: denominazioni sotto pressione

La situazione appare ancor più tesa per le etichette di punta come il Chianti Classico, il Brunello di Montalcino e il Prosecco, che trainano un giro d’affari considerevole grazie all’apprezzamento dei consumatori americani.

L’impatto potrebbe estendersi anche ai rossi piemontesi e ad altre denominazioni di pregio, mettendo a rischio 364 milioni di bottiglie, equivalenti al 70% delle vendite di vino in meno dovuta ai Dazi. Con un prezzo medio di 4,2 euro al litro, la fascia cosiddetta “popular” copre ben 80% dei volumi esportati, rendendo ogni aumento di costo un fattore critico di competitività.

Oltre ai celebri vini rossi toscani e piemontesi, anche il Lambrusco rischia di subire contraccolpi significativi a causa dei Dazi. Stando al presidente di UIV, Lamberto Frescobaldi, le cantine dovranno trovare formule di alleanza con gli importatori americani per dividere i nuovi oneri doganali, mantenendo un giusto equilibrio nel posizionamento dei prezzi.

Al tempo stesso, il segretario generale Paolo Castelletti sollecita l’intervento congiunto dell’UE e dell’esecutivo nazionale, dato che l’Italia risulta più esposta di Francia e Spagna. L’obiettivo è creare un piano strutturato, in grado di assorbire l’impatto dei dazi sul mercato a stelle e strisce e di salvaguardare la competitività del settore vinicolo.

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