Finanza Personale Temu sotto inchiesta per prodotti illegali: cosa rischia la piattaforma

Temu sotto inchiesta per prodotti illegali: cosa rischia la piattaforma

La Commissione Europea indaga Temu per violazioni del DSA: prodotti illegali, poca trasparenza e possibili sanzioni fino al 6% del fatturato globale.

28 Luglio 2025 15:45

La recente indagine lanciata dalla Commissione Europea sta facendo discutere analisti e addetti ai lavori: nel mirino c’è Temu, il colosso cinese dell’e-commerce accusato di non rispettare a pieno le regole stabilite dal Digital Services Act.

Secondo le autorità comunitarie, la piattaforma avrebbe mancato di mettere in atto controlli adeguati, specialmente in tema di prodotti illegali e standard di sicurezza consumatori. Gli inquirenti hanno infatti rilevato che svariate merci prive di certificazioni sono facilmente acquistabili all’interno del portale, un fatto che ha destato notevole preoccupazione non solo tra i funzionari europei ma anche tra gli utenti più attenti all’affidabilità degli acquisti online.

Indagine formale e potenziali impatti

L’inchiesta avviata nell’autunno del 2024 mette in luce come la valutazione dei rischi presentata dalla piattaforma sia ritenuta troppo generica e lontana dai parametri previsti. In particolare, la Commissione Europea lamenta una scarsa attenzione nel prevenire la messa in vendita di merce contraffatta o non conforme ai requisiti tecnici, con ripercussioni dirette sulla sicurezza consumatori.

Se le violazioni del Digital Services Act venissero effettivamente accertate, l’azienda rischierebbe sanzioni fino al 6% del fatturato annuo, un segnale forte per tutte le imprese che operano nel settore dell’e-commerce. Questo scenario di potenziali multe milionarie potrebbe sconvolgere gli equilibri di mercato, generando incertezza tra gli investitori e penalizzando gravemente la reputazione del brand.

Focus sul design e la trasparenza

Uno degli aspetti centrali emersi dalle analisi riguarda il cosiddetto design additivo, un meccanismo strutturato per indurre comportamenti d’acquisto quasi compulsivi. Tale struttura, che sfrutta algoritmi di raccomandazione per attirare costantemente l’attenzione del pubblico, solleva molte domande in merito alla trasparenza raccomandazioni.

Gli inquirenti europei si stanno concentrando sulla verifica dei criteri usati per suggerire i prodotti agli utenti, sospettando che le logiche di presentazione puntino a massimizzare le vendite senza fornire un’informazione chiara su eventuali rischi. Per la piattaforma, l’impatto reputazionale di un eventuale giudizio negativo su questi aspetti sarebbe di grande rilievo, influendo anche sul rapporto con i investitori e con l’intero comparto finanziario.

Considerazioni per gli stakeholder

La vicenda rappresenta un vero e proprio campanello d’allarme per chi opera nel panorama dell’e-commerce. Il rispetto rigoroso del Digital Services Act e l’attenzione alla sicurezza consumatori non sono più elementi accessori, bensì fattori cruciali per chi intenda consolidare o ampliare il proprio mercato in Europa.

A prescindere dall’esito finale dell’indagine, il caso Temu dimostra quanto la dimensione normativa e la gestione del rischio possano risultare determinanti nelle strategie aziendali. Gli analisti sottolineano che, in un contesto sempre più competitivo e regolamentato, l’implementazione di efficaci politiche di controllo e la cura del design additivo e della trasparenza raccomandazioni rappresentano un’opportunità per dimostrare affidabilità ai investitori e costruire la propria credibilità di lungo periodo.

Se vuoi aggiornamenti su Finanza Personale inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.