Fisco Casa Affitti brevi, buona parte di quanto paghiamo sono spese di pulizia

Affitti brevi, buona parte di quanto paghiamo sono spese di pulizia

Il mercato degli affitti brevi in Italia cresce, ma le spese di pulizia incidono sui costi finali. Analisi di numeri, città e opportunità per investitori.

9 Luglio 2025 14:00

Senza mezzi termini, il settore degli affitti brevi sta vivendo un’ascesa a dir poco esplosiva. In pochissimi anni, sono spuntati innumerevoli annunci su varie piattaforme online, creando un giro d’affari che attira l’attenzione sia di viaggiatori in cerca di flessibilità sia di proprietari desiderosi di monetizzare le loro seconde case.

È un fenomeno che, per sua natura, si intreccia con il fermento del mercato immobiliare, offrendo opportunità di guadagno allettanti e, al contempo, sollevando qualche perplessità riguardo ai costi aggiuntivi per l’utenza.

Crescita vertiginosa e prospettive

Uno dei dati più interessanti è l’impatto che città come Roma, Milano e Firenze hanno su questo trend. Queste metropoli, con migliaia di alloggi destinati alle locazioni turistiche, mostrano tariffe medie giornaliere che oscillano tra i 144 e i 210 euro.

È evidente che l’attrattiva culturale e la vivacità di queste zone spingano i viaggiatori a preferire le sistemazioni di breve durata, garantendo una redditività extra a chi sceglie di mettere a disposizione il proprio immobile. Le strutture, in molti casi, risultano prenotate in un batter d’occhio, confermando la solidità di un fenomeno che sembra non conoscere flessioni.

Impatto economico e spese

Secondo Aigab, la presenza di circa 485.000 alloggi destinati alle locazioni temporanee è un segnale concreto dell’ampiezza di questo mercato. Ciò genera un giro d’affari stimato in 13 miliardi di euro, ma è bene sottolineare che i costi non si fermano alla tariffa di soggiorno: le spese di pulizia, in particolare, possono pesare notevolmente sul prezzo finale, arrivando a cifre consistenti.

Questo elemento, a volte trascurato dai viaggiatori, diventa essenziale quando si valuta la convenienza effettiva di una prenotazione per pochi giorni. È altresì vero, però, che molti investitori immobiliari considerano tali costi come parte fisiologica di una gestione professionale, utili a mantenere elevati standard igienici e a rispondere prontamente alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Normativa e consigli di gestione

La normativa affitti brevi, introdotta nel 2017 e focalizzata su un limite di durata massima mensile, ha fatto chiarezza sul quadro legislativo. Tuttavia, la questione della trasparenza dei supplementi è ancora aperta e fondamentale per garantire rapporti corretti tra ospiti e proprietari.

Per chi desidera emergere in un mercato così competitivo, puntare su un’adeguata promozione, curare ogni dettaglio dell’ospitalità e comunicare con precisione i costi aggiuntivi sono mosse vincenti. Soltanto con una gestione attenta, unita a un continuo monitoraggio delle tendenze, è possibile mantenere alto il livello di soddisfazione e distinguersi in un panorama sempre più affollato di case vacanza.

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