Debito Juventus da 676 mln: Exor e Vlahović al centro del rilancio
La Juventus affronta perdite record e debiti crescenti: exor gioca un ruolo cruciale per il risanamento e la sostenibilità futura del club.
Fonte immagine: ansa
Il bilancio della Juventus si tinge ancora una volta di rosso acceso, segnando un nuovo record negativo che scuote le fondamenta del club bianconero. La stagione 2023/24 vede infatti un peggioramento sensibile della situazione economica, con una perdita che raggiunge la cifra di 200 milioni di euro, mentre il debito continua a crescere senza freni. Uno scenario che, a ben vedere, non è una novità ma piuttosto la conferma di una crisi che da anni aleggia sopra la Continassa e che sembra non voler concedere tregua.
Quando le acque si fanno agitate, è la holding Exor a tendere la mano alla Juventus, confermandosi ancora una volta il vero paracadute della società. Negli ultimi sei anni, infatti, il gruppo Agnelli-Elkann ha riversato circa 900 milioni di euro nelle casse del club, permettendo di evitare il peggio e mantenere la barca a galla.
Un ulteriore segnale di fiducia è arrivato a marzo 2025, con un’iniezione extra di 15 milioni che lascia presagire un possibile nuovo aumento di capitale. Tuttavia, questa dipendenza strutturale rischia di trasformarsi in un’arma a doppio taglio: da un lato garantisce ossigeno, dall’altro solleva più di un interrogativo sulla reale sostenibilità del modello bianconero.
Juventus: perdite finanziarie e indebitamento, una zavorra sempre più pesante
La parola d’ordine in casa Juventus è ormai una sola: perdite finanziarie. Il settimo bilancio consecutivo in deficit rappresenta un vero e proprio campanello d’allarme, soprattutto considerando che il passivo è aumentato del 61% rispetto all’anno precedente.
Ma a preoccupare ancor di più è l’inarrestabile crescita dell’indebitamento finanziario netto, che ha ormai toccato quota 340 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto al giugno 2022. Una cifra che non lascia spazio a interpretazioni e che trova le sue radici nelle spese per trasferimenti, investimenti infrastrutturali e, non ultimo, nei flussi negativi della gestione operativa.
La Juventus si trova così stretta in una morsa, dove ogni tentativo di rilancio rischia di essere soffocato dal peso dei debiti accumulati.
Strategie di risanamento: la scommessa sul futuro
Di fronte a uno scenario così complesso, la dirigenza della Juventus non è rimasta a guardare. Le prime contromosse sono già sul tavolo: cessioni illustri, come quella di Federico Chiesa, e una gestione più oculata delle risorse rappresentano i primi passi verso il tanto agognato risanamento.
Il piano strategico 2024-2027 punta dritto al cuore del problema, con l’obiettivo dichiarato di riportare i conti in ordine senza dover ricorrere all’ennesima iniezione di capitale. Una sfida tutt’altro che semplice, ma necessaria per garantire un futuro più stabile e sostenibile.
Per gli investitori, la partita resta aperta: tra le ombre di una crisi che sembra non finire mai e la luce di una possibile rinascita, solo il tempo dirà se la Juventus saprà davvero rialzarsi.
Se vuoi aggiornamenti su Finanza Personale inserisci la tua email nel box qui sotto: