Lavoro Lavoro a maggio 2025: bene gli over 50, allarme giovani e precari

Lavoro a maggio 2025: bene gli over 50, allarme giovani e precari

Dati Istat maggio 2025: occupazione in aumento (+0,3%), disoccupazione giovanile al 21,6%. Sfide e progressi nel mercato del lavoro italiano.

2 Luglio 2025 18:15

Il mercato del lavoro italiano a maggio 2025 si presenta come un mosaico di contrasti e sfumature, in cui la luce della crescita occupazionale si alterna all’ombra di nuove criticità. Un quadro in chiaroscuro, dove le cifre raccontano una realtà dinamica, in costante movimento, ma non priva di insidie.

La fotografia che emerge dai dati Istat di maggio 2025 ci restituisce una scena in cui, a fronte di un aumento degli occupati, si accende il campanello d’allarme per la disoccupazione giovanile, fenomeno che continua a pesare come un macigno sulle prospettive delle nuove generazioni.

Incremento dell’occupazione Italia: una crescita che non basta

Soffermandosi sulle cifre, l’occupazione in Italia mostra segnali di vitalità: il numero degli occupati sale a 24.301.000 unità, registrando un +0,3% rispetto al mese precedente. Un risultato che sembra suggerire un mercato in salute, ma che, a uno sguardo più attento, rivela come a beneficiare di questa crescita siano soprattutto i lavoratori con contratti stabili.

I dipendenti permanenti aumentano di 67.000 unità (+0,4%), seguiti dagli autonomi (+17.000, +0,3%), mentre i contratti a termine segnano una lieve battuta d’arresto (-4.000, -0,2%). La spinta, dunque, arriva dalla stabilità contrattuale, un segnale che potrebbe dare fiato ai consumi interni e rafforzare la fiducia delle famiglie. Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica.

Disoccupazione giovanile e disparità generazionali: un nodo irrisolto

Se da un lato si festeggia la crescita degli over 50 (+1,2%), dall’altro si deve fare i conti con una realtà amara: la disoccupazione giovanile balza al 21,6%, con una flessione dell’occupazione tra i 15-24 anni (-0,6%) e i 25-34 anni (-0,7%). La forbice generazionale si allarga, mettendo in luce la difficoltà di inserimento lavorativo per chi si affaccia ora al mondo del lavoro. Un campanello d’allarme che richiede risposte concrete e tempestive, perché senza un cambio di passo rischiamo di compromettere il futuro di un’intera generazione.

Partecipazione al mercato lavoro e prospettive future

Sul fronte della partecipazione, si registra un calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,4%, pari a 172.000 persone in meno), che porta il tasso di inattività al 32,6% (-0,5 punti). Un dato che segnala una maggiore propensione all’ingresso nel mercato del lavoro, ma che si accompagna a un aumento delle persone in cerca di occupazione (+7,1%) e a un tasso di disoccupazione generale che sale al 6,5% (+0,4 punti).

Nel confronto con maggio 2024, l’occupazione cresce dell’1,7% (+408.000 unità), ma la distribuzione di questa crescita resta squilibrata: uomini, donne, 25-34enni e over 50 migliorano, mentre giovani 15-24enni e adulti 35-49enni arretrano. Una situazione che mette in evidenza la necessità di politiche mirate, capaci di accompagnare la trasformazione del mercato e di offrire reali opportunità a chi oggi rischia di restare indietro.

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