Finanza Personale Inflazione in calo, ma mangiare costa sempre di più: i prodotti più cari

Inflazione in calo, ma mangiare costa sempre di più: i prodotti più cari

A maggio 2025 l'inflazione in Italia rallenta all'1,6%, ma i prezzi dei beni alimentari crescono, incidendo sul bilancio delle famiglie.

24 Giugno 2025 12:30

Nel contesto economico attuale, l’inflazione sembra rallentare il passo, ma il carrello della spesa delle famiglie italiane continua a pesare come un macigno. Un paradosso che, più che una semplice anomalia statistica, si traduce in una vera e propria sfida quotidiana per chi deve far quadrare i conti tra le mura domestiche.

Se da un lato i dati ufficiali parlano di un’inflazione generale in discesa, dall’altro la realtà dei supermercati racconta una storia ben diversa, dove il costo dei beni alimentari non accenna a fermarsi.

L’impennata dei prezzi alimentari: una tendenza fuori controllo

L’indice nazionale dei prezzi al consumo evidenzia un quadro che lascia poco spazio all’ottimismo: mentre l’inflazione complessiva si attesta all’1,6% nel mese di maggio 2025, i prezzi dei prodotti alimentari trasformati fanno registrare un incremento del 2,3% su base annua.

Ancora più preoccupante è la situazione dei prodotti freschi, come frutta e verdura, il cui rincaro raggiunge un significativo 4,2%. Un divario che si fa sentire nelle tasche delle famiglie italiane, costrette a modificare abitudini e strategie d’acquisto, tra offerte last minute e una crescente preferenza per i marchi commerciali.

Consumi in frenata e nuove strategie domestiche

Di fronte a questi rincari, i consumi non possono che risentirne. Gli esperti segnalano una crescente selettività nelle scelte alimentari, con una contrazione della domanda che si riflette su tutta la filiera produttiva e distributiva. In questo scenario, ogni euro risparmiato diventa una piccola vittoria e la ricerca di soluzioni alternative si fa sempre più pressante.

Non si tratta più soltanto di spendere meno, ma di ripensare radicalmente il modo in cui si riempie il carrello della spesa, privilegiando prodotti essenziali e promozioni mirate. Una vera e propria rivoluzione silenziosa che parte dalle cucine di milioni di italiani.

Le radici internazionali dei rincari: materie prime e catene di approvvigionamento

Alla base di questa situazione si celano dinamiche ben più ampie. L’aumento dei costi delle materie prime a livello globale e le difficoltà che affliggono le catene di approvvigionamento rappresentano il terreno fertile su cui crescono i rincari. A ciò si aggiungono le politiche di prezzo adottate dai produttori e dalla grande distribuzione, che spesso finiscono per consolidare la pressione sui costi al dettaglio.

In un simile contesto, il monitoraggio costante dell’indice nazionale dei prezzi al consumo diventa fondamentale per capire se e quando la discesa dell’inflazione generale riuscirà finalmente a tradursi in un alleggerimento concreto del peso economico sulle famiglie italiane. Per ora, però, la strada verso una spesa più leggera appare ancora tutta in salita.

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