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Criptovalute, boom e crolli in Italia: investitori sempre più giovani

Il mercato delle criptovalute in Italia cresce del 64% nel 2024. Scopri i dati, i rischi e le nuove prospettive fiscali per gli investitori.

22 Giugno 2025 15:30

Nel corso del 2024, il mondo delle criptovalute in Italia ha vissuto una vera e propria corsa sulle montagne russe, tra record di volatilità e l’arrivo di nuovi protagonisti sul palcoscenico finanziario.

Un mercato che, pur rimanendo ancora ai margini rispetto ai colossi della finanza tradizionale, continua a stuzzicare la curiosità – e spesso anche il portafoglio – di una platea sempre più variegata di risparmiatori e investitori.

Nonostante i numeri da capogiro, la strada è tutt’altro che lineare: tra salite improvvise e brusche frenate, il settore sembra riflettere alla perfezione l’anima imprevedibile delle sue stesse monete digitali.

Il boom del mercato criptovalute Italia: tra picchi e cadute

Guardando i dati, la crescita del mercato delle criptovalute in Italia nel 2024 non lascia spazio a dubbi: si parla di 2,22 miliardi di euro, con un balzo del 64% rispetto all’anno precedente. Eppure, il percorso non è stato privo di scossoni.

Da 1,35 miliardi a giugno 2023, il valore è crollato a 917 milioni solo tre mesi dopo, per poi risalire a 1,5 miliardi a dicembre. La vera sorpresa, però, è arrivata nei primi mesi del 2024: un’impennata del 92% ha portato il valore vicino ai 2,9 miliardi, salvo poi subire una contrazione del 22,4% a giugno.

Un andamento che la dice lunga sulla volatilità delle criptovalute, un elemento ormai strutturale e impossibile da ignorare per chiunque si avvicini a questo mondo.

Chi sono gli investitori criptovalute italiani?

A dominare la scena, come spesso accade, sono le persone fisiche: oltre il 99% degli investitori sono privati cittadini. I Millennials (nati tra il 1981 e il 1996) si confermano i più attivi, rappresentando il 37% del totale e detenendo il 39% del valore complessivo investito.

Interessante, però, è notare che la fascia tra i 40 e i 60 anni, pur essendo solo il 28% degli investitori, controlla quasi la metà del controvalore totale. E il dinamismo non manca: il 75% delle operazioni di conversione tra valute legali e digitali viene effettuato da under 40.

Nei primi sei mesi del 2024, le conversioni da euro a criptovalute hanno toccato quota 2,8 milioni, con una media di 9 operazioni per cliente e un importo medio di 260 euro. In senso opposto, le conversioni verso le valute tradizionali sono state leggermente superiori, sia per numero che per valore medio.

Tassazione criptovalute e rischi: cosa cambia per il futuro?

Nonostante la crescita esponenziale, il comparto delle criptovalute rimane una nicchia rispetto ai mercati finanziari globali: basti pensare che, a novembre 2024, la capitalizzazione mondiale delle criptovalute si attestava a 3.000 miliardi di dollari, contro i 112.000 miliardi delle borse mondiali.

E proprio su questo terreno di frontiera si concentrano i maggiori rischi, come sottolineato anche dalla FABI: l’assenza di regolamentazione, la natura fortemente speculativa e la possibilità di frodi rappresentano elementi di incertezza non trascurabili.

Sul fronte fiscale, poi, il governo italiano sta valutando di aumentare la tassazione delle criptovalute dal 26% al 28% (ben distante dal 42% inizialmente ipotizzato), una mossa che potrebbe cambiare ancora una volta le carte in tavola per chi decide di puntare su questo settore. Insomma, tra promesse di guadagni e rischi sempre dietro l’angolo, il futuro delle criptovalute in Italia resta tutto da scrivere.

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