Finanza Personale Calcio e film nel mirino: la pirateria digitale diventa emergenza nazionale

Calcio e film nel mirino: la pirateria digitale diventa emergenza nazionale

La pirateria audiovisiva in Italia: perdite per 2 miliardi di euro, posti di lavoro a rischio e il 39% degli italiani coinvolti. Leggi i dettagli.

21 Giugno 2025 10:10

La pirateria audiovisiva in Italia non è più un fenomeno di nicchia, ma un vero e proprio crimine di massa che colpisce trasversalmente la società e l’economia. Ogni giorno, centinaia di migliaia di italiani si rendono protagonisti di atti illeciti che, se da un lato sembrano “innocui”, dall’altro generano conseguenze devastanti per il tessuto produttivo e culturale del nostro Paese.

I dati dell’ultima indagine FAPAV-Ipsos 2024 sono un campanello d’allarme che non si può più ignorare: la pirateria audiovisiva è ormai radicata, con il 39% della popolazione coinvolta e una consapevolezza diffusa del reato, ma una scarsa percezione dei reali danni che ne derivano.

Un impatto economico che pesa come un macigno

Quando si parla di danni economici, i numeri assumono proporzioni che lasciano poco spazio all’immaginazione: 2 miliardi di euro di fatturato persi, 11.200 posti di lavoro cancellati e una sottrazione di ben 821 milioni di PIL al sistema Paese.

Ma il conto più salato lo paga il settore audiovisivo, che vede ridursi drasticamente le risorse per investimenti, innovazione e sviluppo. I film sono i contenuti più colpiti, seguiti da serie TV ed eventi sportivi, con il calcio che da solo perde 285 milioni di euro in un solo anno. È una spirale che impoverisce tutta la filiera, dalle produzioni alle sale cinematografiche, fino ai piccoli operatori che animano il mercato locale.

Consapevolezza e paradossi: la cultura della legalità ancora lontana

Fa riflettere il fatto che il 79% di chi commette atti di pirateria audiovisiva sia perfettamente cosciente di violare la legge, ma continui imperterrito, forse convinto che “tanto lo fanno tutti”. D’altro canto, quasi la metà degli italiani non coglie la portata delle conseguenze, non solo economiche ma anche sociali, di queste scelte.

È un cortocircuito culturale che alimenta l’illegalità e mina le basi di una convivenza civile. La percezione distorta del rischio e delle ripercussioni rischia di trasformare la pirateria audiovisiva in una sorta di “male minore”, quando invece si tratta di una vera e propria emergenza nazionale.

Italia pirateria: serve una risposta forte e coordinata

Di fronte a questa situazione, l’unica strada percorribile è quella di un approccio integrato: misure tecniche sempre più efficaci per bloccare i siti illegali, campagne educative mirate a sensibilizzare soprattutto i più giovani e un lavoro di squadra tra istituzioni, forze dell’ordine e operatori del settore audiovisivo.

Solo così si potrà arginare un fenomeno che rischia di compromettere la competitività e la ricchezza culturale del nostro Paese. L’Italia pirateria non può più permettersi di sottovalutare la posta in gioco: è il momento di agire con decisione, perché ogni atto di pirateria è un colpo inferto al futuro di tutti noi.

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