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Pagamenti condominiali in contanti: cosa dice la normativa

Scopri come e quando è possibile pagare le quote condominiali in contanti. Limiti, obblighi dell'amministratore e regole sulla tracciabilità.

16 Giugno 2025 18:00

Quando si parla di pagamento condominiale, molti si chiedono ancora oggi quali siano le regole effettive per il versamento delle somme dovute e, soprattutto, se sia possibile utilizzare il contante.

In un panorama normativo in continua evoluzione, la gestione delle modalità di pagamento in ambito condominiale rappresenta una questione centrale, non solo per gli amministratori ma anche per tutti i condomini che desiderano agire nel rispetto della legge e della trasparenza.

La recente giurisprudenza e le novità legislative hanno chiarito diversi aspetti, fornendo linee guida precise che non lasciano spazio a dubbi interpretativi.

Quote condominiali in contanti: cosa dice la legge

L’utilizzo contante per il pagamento delle quote condominiali è stato spesso oggetto di discussione, soprattutto alla luce delle politiche di contrasto all’evasione fiscale e al riciclaggio. Tuttavia, la normativa italiana consente ancora il pagamento delle quote in denaro contante, purché si rispettino alcune condizioni imprescindibili.

Il punto di riferimento resta sempre l’articolo 1129 del Codice Civile, che impone all’amministratore del condominio di far transitare tutte le somme attraverso il conto corrente intestato al condominio. In altre parole, anche se il pagamento avviene in contanti, l’amministratore è tenuto a depositare tempestivamente l’importo ricevuto sul conto condominiale, garantendo così la massima tracciabilità delle operazioni.

Limite contanti e obbligo di tracciabilità

Nel 2025 il limite massimo per i pagamenti in contanti è 5.000 euro. Questo significa che, per importi inferiori a tale soglia, il pagamento può avvenire anche in contanti, ma resta comunque l’obbligo per l’amministratore di assicurare la tracciabilità mediante il versamento sul conto corrente condominiale.

Superata questa soglia, scatta l’obbligo di utilizzare strumenti di pagamento tracciabili come bonifici bancari o assegni. Questo aspetto è stato ulteriormente chiarito dalla sentenza n. 1232 del Tribunale di Napoli del 3 febbraio 2023, che ha ribadito la piena legittimità del pagamento in contanti entro i limiti di legge, purché si garantisca la trasparenza delle operazioni.

Il ruolo dell’amministratore di condominio nella gestione dei pagamenti

Il compito dell’amministratore di condominio non si esaurisce nella semplice riscossione delle somme dovute dai condomini. È infatti fondamentale che ogni movimento finanziario sia documentato e facilmente verificabile, sia a tutela dei condomini sia per evitare contestazioni o problemi futuri.

L’obbligo di transitare tutte le somme attraverso il conto corrente del condominio rappresenta una garanzia di trasparenza e di rispetto delle regole, rafforzando il rapporto di fiducia tra amministratore e condòmini.

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