Guida su Come Creare un Portafoglio ETF Diversificato
Gli ETF, o Exchange Traded Funds, sono strumenti finanziari sempre più diffusi usati per accedere a più mercati tramite un solo strumento semplice e dai costi di gestione ridotti.
In poche parole, parliamo di fondi di investimento quotati in Borsa che possono essere acquistati come delle azioni, ma che contengono al loro interno un ampio numero di titoli. Per tale motivo, vengono usati principalmente da chi vuole un portafoglio diversificato.
D’altronde, la diversificazione è uno dei principi fondamentali degli investimenti, poiché si riduce il rischio complessivo distribuendo il capitale su più asset, con l’obiettivo di massimizzare i rendimenti.
Per capirne di più sull’argomento, in questo articolo vedremo come creare un portafoglio ETF ben strutturato. Nello specifico, spiegheremo come organizzare questo tipo di investimenti a seconda delle proprie esigenze e quali fattori tenere in considerazione per la scelta di un ETF.
Cosa si intende per Portafoglio ETF
Quando si parla di portafoglio ETF si intende un portafoglio investimenti composto da una combinazione di ETF selezionati per raggiungere i propri obiettivi e ottenere un buon rapporto tra livello di rischio e potenziali rendimenti.
Alcuni utenti, per esempio, puntano alla crescita del capitale nel lungo termine, mentre altri cercano di proteggersi dall’inflazione o di generare reddito nel minor tempo possibile. Come anticipato, gli Exchange Traded Funds contengono al loro interno un insieme di titoli o un indice di riferimento, come lo S&P 500 o l’MSCI World.
Di conseguenza, quando si compra un ETF si investe automaticamente in diversi asset effettuando una sola operazione, ottenendo una diversificazione del portafoglio immediata. Per costruire un portafoglio ETF ben bilanciato, quindi, bisogna distribuire il capitale cercando di coprire più mercati o tipologie di asset. Ciò permette di ridurre al minimo il rischio massimizzando al contempo le possibilità di ottenere rendimenti.
Perché è Fondamentale la Diversificazione
La diversificazione del portafoglio è uno dei principi fondamentali di qualsiasi strategia di investimento, che sia a lungo o a breve termine.
Ecco alcuni dei motivi per cui risulta essenziale:
- riduzione del rischio specifico: esponendosi a più mercati, l’impatto negativo di un singolo titolo o settore viene attenuato dalla presenza di altri asset non correlati, che ammortizzano le perdite;
- incremento del rapporto rischio/rendimento: un portafoglio diversificato ha più possibilità di ottenere risultati stabili e sostenibili nel lungo periodo, poiché si riduce la volatilità complessiva;
- resilienza ai cambiamenti del mercato: quando i mercati sono incerti, l’esposizione a più classi di asset come azioni, obbligazioni e settori tecnologici permette di resistere ai cambiamenti improvvisi;
- maggiori opportunità di crescita: chi decide di esporsi a mercati di diversi settori o Paesi può cogliere maggiori opportunità di crescita, senza dover “tirare a indovinare” quali sono i mercati migliori.
Inoltre, spaziare tra gli investimenti è un’ottima strategia per contenere l’emotività, in modo da non prendere decisioni impulsive durante i momenti di panico.
Come Funziona la Diversificazione in un Portafoglio ETF

In una strategia di investimento, la diversificazione di un portafoglio ETF, strumenti già diversificati per natura, è ancora più efficace. In particolare, si può diversificare per asset class, area geografica, settore, capitalizzazione di mercato o valuta di riferimento.
Per esempio, si può comprare un ETF azionario globale insieme a un ETF obbligazionario europeo, combinando il potenziale del mercato azionario alla conservatività del mercato obbligazionario. Un’altra alternativa potrebbe essere quella di comprare un ETF esposto alle materie prime e un ETF ai mercati emergenti o tecnologici.
In sintesi, con un portafoglio ETF si può effettuare una diversificazione multilivello che aiuta a gestire meglio le fasi di forte volatilità, ottimizzando il rapporto tra rischio e rendimento e contenendo le emozioni. Nella prossima sezione vedremo alcuni esempi in modo da avere un’idea più chiara delle possibilità di investimento.
Diversificazione per Asset Class
Diversificare il portafoglio per asset class significa distribuire il capitale su asset di diverse categorie, come azioni, obbligazioni e materie prime.
Gli ETF azionari si caratterizzano per il potenziale di crescita nel lungo termine, anche se sono più volatili e rischiosi. Questi vengono mitigati dagli ETF obbligazionari, che al contrario risultano più stabili e con rendimenti meno elevati.
Gli ETF di materie prime, invece, possono aggiungere un ulteriore fonte di diversificazione, poiché essendo meno correlate agli altri due mercati rappresentano una buona opportunità di rendimento durante i momenti incerti. Una buona combinazione di asset class, quindi, può offrire ottime opportunità a fronte di un livello di rischio moderato.
Diversificazione Geografica
Chi non vuole combinare più classi di asset tra loro, può optare per la cosiddetta diversificazione geografica del portafoglio. Questa prevede l’investimento in ETF che coprono mercati di diverse aree del mondo, come gli Stati Uniti, l’Europa, i mercati dell’Asia e i mercati di Paesi emergenti.
Un tale approccio è pensato per ridurre il rischio legato a eventi di tipo macroeconomico, tra cui decisioni politiche e regolamentazioni che possono colpire un singolo Paese o regione. Inoltre, spesso si assiste a cali improvvisi di mercato in singole aree geografiche, seguiti da importanti momenti di crescita in altri Paesi.
A ciò si aggiunge il fatto che alcune aree remote o alcuni Paesi emergenti possono offrire ottime opportunità di crescita in base al loro ciclo economico, anche se il livello di rischio può essere più elevato. Di conseguenza, avere un portafoglio ETF variegato geograficamente può essere interessante per esporsi all’economia mondiale limitando al contempo gli impatti di tipo macroeconomico.
Diversificazione Settoriale
Un altro metodo di diversificazione del portafoglio è quello settoriale, che consiste nella selezione di ETF appartenenti a diversi settori come tecnologia, sanità, energia, finanza, industria e così via. Questa strategia sfrutta la capacità dei vari mercati di rispondere in modo diverso agli eventi negativi o positivi e ai cicli economici.
Ad esempio, il settore tecnologico può registrare momenti di prosperità nei periodi di forte innovazione, mentre il settore dei beni di prima necessità rimane stabile anche nei momenti di crisi. In questo modo ci si espone singolarmente ai vari comparti, beneficiando dei momenti di espansione e compensando le perdite nei momenti di calo grazie all’esposizione agli altri settori.
Diversificazione per Capitalizzazione di Mercato
Molti investitori preferiscono creare il portafoglio investimenti filtrando la loro ricerca per capitalizzazione di mercato. Questa rappresenta, in poche parole, la dimensione di un’azienda calcolata tramite la moltiplicazione del prezzo dell’azione per il numero di azioni in circolazione sul mercato.
Il calcolo permette di suddividere i vari fondi di investimento in ETF Large Cap, ETF Mid Cap ed ETF Small Cap. Gli ETF Large Cap tendono a essere più stabili nel tempo, in quanto si tratta di aziende già consolidate caratterizzate da una minore volatilità. Gli ETF Small e Mid Cap, invece, offrono un maggior potenziale di crescita a fronte di un livello di rischio più elevato.
In questo senso, si può bilanciare il portafoglio ETF mescolando fondi Large Cap con fondi Small e Mid Cap, in modo da ottenere un buon rapporto tra rischio e rendimento.
Diversificazione per Valuta
Anche se utilizzata da utenti più esperti, la diversificazione del portafoglio ETF per valuta di riferimento può essere interessante. In poche parole, si può investire in ETF espressi in valute diverse, ad esempio dollaro USA, euro, yen o sterlina, accedendo a mercati non disponibili nella propria valuta locale.
Un utente italiano che investe soltanto in ETF in euro, infatti, si esporrà ad una sola area economica. Diversamente, se si includono ETF in valute estere si può beneficiare dei tassi di cambio favorevoli, aumentando anche l’eterogeneità del portafoglio.
Fattori da Valutare per Scegliere un ETF

Per costruire un portafoglio ETF solido e ben strutturato, è fondamentale saper valutare alcuni parametri che possono avere una forte influenza sui costi e sul livello di rischio correlato. Ecco i principali fattori da tenere in considerazione:
- costi di gestione: gli ETF prevedono un costo di gestione annuale espresso in percentuale tramite il TER, o Total Expense Ratio, che oscilla tra lo 0,05% lo 0,30% negli indici più grandi. Più il TER è basso, più il rendimento netto sarà elevato;
- dimensione del fondo: tramite l’AUM, o Assets Under Management, si indica il patrimonio gestito dal fondo di investimento. Gli ETF più grandi tendono a essere più stabili, liquidi e meno rischiosi, mentre gli ETF più piccoli implicano un rischio più elevato;
- liquidità: gli ETF molto liquidi, e con spread ridotto risultano più facili e veloci da scambiare, l’utente può entrare e uscire dalla posizione in qualsiasi momento. Se la liquidità è bassa, invece, si rischia di non poter scambiare l’asset nei momenti decisivi;
- valuta di riferimento: la valuta dell’ETF può influenzare le proprie scelte a causa del rischio di cambio sfavorevole. Nonostante le opportunità di crescita, quindi, è consigliabile scambiare soltanto gli ETF disponibili nella propria valuta di riferimento se non si ha dimestichezza con questi mercati;
- distribuzione o accumulazione dei dividendi: in base alla propria strategia, si possono scegliere ETF di distribuzione o di accumulazione. I primi prevedono la distribuzione dei dividendi agli investitori, mentre i secondi reinvestono i dividendi nella stessa posizione.
Una volta valutati questi aspetti, si possono selezionare gli ETF di proprio interesse, senza dimenticare l’obiettivo della propria strategia.
Come Costruire un Portafoglio ETF
Oltre alla valutazione dei fattori sopracitati, per costruire un portafoglio ETF è necessario seguire alcuni passaggi che possono fare la differenza. Il consiglio principale è quello di definire degli obiettivi di investimento chiari e realizzabili e di valutare la propria tolleranza al rischio.
Dopodiché, si può aprire un conto presso un broker online affidabile come Freedom24, che supporta migliaia di asset tra cui gli ETF. Dopo aver aperto il conto, si possono allocare i fondi in base ai principi di diversificazione del portafoglio che abbiamo già visto: per asset class, settori, aree geografiche, valute e capitalizzazione di mercato.
Una volta allocati i fondi, bisognerà monitorare il portafoglio e gestirlo attivamente nel tempo. Nella prossima sezione vedremo ogni singolo passaggio in modo da avere un’idea più chiara di come costruire il portfolio investimenti.
Definire Obiettivi di Investimento
Per definire gli obiettivi bisogna chiedersi cosa si vuole ottenere dai propri investimenti. Chi ha intenzione di costruire un fondo per i propri figli o per la pensione, infatti, dovrà adottare una strategia diversa da chi ha bisogno di rendimenti immediati.
In questo senso, è necessario valutare l’orizzonte temporale degli investimenti: più è lungo, più si può optare per asset ad alto rischio. Diversamente, chi cerca investimenti nel breve periodo dovrà adottare un approccio più cauto.
Inoltre, per ottenere rendimenti nel breve termine bisogna avere un certo livello di esperienza e la giusta quantità di liquidità per sopperire ad eventuali momenti di calo. Chi ha poca esperienza o pochi risparmi da investire, invece, può optare per una strategia di lungo periodo, che garantisce una maggiore probabilità di successo.
Valutare la Tolleranza al Rischio
Con il concetto di tolleranza al rischio ci si riferisce al livello di incertezza finanziaria che un investitore è disposto ad accettare. In poche parole, indica quanto si è disposti a rischiare per portare avanti una determinata strategia.
Non esiste un valore giusto o sbagliato: tutto dipende dalle proprie attitudini, dalla disponibilità economica, dall’età, dalle esperienze e dalle proprie emozioni personali. In base a questi fattori, l’utente può optare per un portafoglio “aggressivo”, altamente volatile e con il potenziale di registrare rendimenti elevati, oppure per uno “conservativo” orientato alla stabilità e con rendimenti più bassi.
Per individuare il proprio livello di tolleranza al rischio, bisogna creare un portafoglio che si possa mantenere nel tempo con serenità e senza farsi sopraffare dalle emozioni. Alcuni broker come Freedom24 offrono test per individuare il profilo di rischio o idee di altri investitori esperti da consultare liberamente per prendere spunti utili.
Aprire un Conto con un Broker Online
Dopo aver individuato gli obiettivi e la tolleranza al rischio, si può aprire un conto presso un broker online affidabile. Tra i più consigliati troviamo Freedom24, una piattaforma pienamente regolamentata e facilmente accessibile che offre la possibilità di scambiare migliaia di ETF, azioni, obbligazioni e opzioni.
La registrazione è molto semplice: basta andare sul sito ufficiale, caricare i documenti richiesti per l’identificazione ed effettuare un primo deposito dopo l’attivazione dell’account. Tra gli ETF disponibili ci sono sia quelli quotati in Europa che negli Stati Uniti, scambiabili a fronte di commissioni competitive tramite la piattaforma Web o l’app per smartphone.
Sono anche disponibili strumenti di analisi avanzata, idee di investimento per variare il portafoglio e sezioni specifiche per migliorare le proprie competenze.
Distribuire i fondi
Dopo aver aperto l’account e aver effettuato il primo deposito, bisogna distribuire in maniera intelligente il capitale. Si tratta della fase cruciale per la diversificazione del portafoglio ETF, che deve essere sostenibile e coerente con i propri obiettivi di investimento e il livello di tolleranza al rischio.
Per diversificare in modo preciso consigliamo di usare le percentuali. Un esempio è quello di avere il 60% del capitale in ETF azionari globali, suddivisi per area geografica o per settore.
Il 30% si potrebbe investire in ETF obbligazionari per mitigare il rischio, mentre il restante 10% potrebbe essere allocato su ETF di materie prime per esporsi a mercati non correlati con gli altri. In fase di allocazione, bisogna anche fare attenzione alla capitalizzazione di mercato, cercando di fare un mix tra ETF Large, Mid e Small cap.
Gestione e Mantenimento del Portafoglio ETF nel tempo
Una volta costruito un portafoglio ETF diversificato non bisogna abbandonarlo, ma neppure seguirlo con ansia giorno per giorno. La chiave è gestirlo con metodo nel tempo, senza reazioni impulsive. Nel corso dei mesi o degli anni, infatti, alcuni asset possono crescere più di altri, squilibrando l’asset allocation iniziale e, con essa, il profilo di rischio.
Per tale motivo, è utile ribilanciare periodicamente il portafoglio investimenti riportando le percentuali agli obiettivi prefissati, ad esempio vendendo parte di un ETF e reinvestendo in asset con meno allocazione.
In certi casi, può essere strategico prendere profitto da ETF che hanno già realizzato buoni rendimenti per reinvestire in settori o aree geografiche con più potenziale di crescita. In questo modo, si può mantenere il portafoglio attivo ed efficiente, adattandolo alle varie dinamiche di mercato.
Esempi di Portafogli ETF Diversificati con Freedom24
Adesso che abbiamo visto come costruire un portafoglio ETF diversificato e quali elementi prendere in considerazione, cerchiamo di fare alcuni esempi pratici per avere un’idea più chiara delle varie possibilità esistenti.
Di seguito una tabella con diversi modelli di portafoglio investimenti: bilanciato per i principianti, conservativo per chi cerca rendimenti stabili ma costanti, e aggressivo per chi cerca la massima crescita nel lungo periodo.
Ogni portafoglio è composto da ETF quotati nelle Borse Europee e scambiabili sui principali broker online come Freedom24. Chiaramente, il peso di ogni asset va adattato alla propria tolleranza al rischio e in base alla disponibilità economica.
| Profilo | ETF / Asset Class | Ticker (esempi) | Peso (%) | Note |
| Bilanciato | ETF Azionario Globale (Large Cap) | iShares Core MSCI World (IWDA) | 60% | Diversificazione geografica e settoriale |
| ETF Obbligazionario Euro a breve scadenza | iShares Euro Govt 1-3Y (IBGS) | 30% | Bassa volatilità | |
| ETF Materie Prime (Oro) | WisdomTree Physical Gold (PHAU) | 10% | Protezione da inflazione | |
| Conservativo | ETF Obbligazionario Globale (hedged) | iShares Global Agg Bond EUR (AGGH) | 50% | Obbligazioni diversificate |
| ETF Azionario S&P 500 | Vanguard S&P 500 UCITS (VUSA) | 30% | Esposizione mercati USA stabili | |
| ETF Azionario Settori Difensivi | iShares Healthcare Innovation (HEAL) | 10% | Settore resiliente | |
| ETF Oro | WisdomTree Physical Gold (PHAU) | 10% | Bene rifugio | |
| Aggressivo | ETF Azionario USA (Growth + Tech) | Invesco Nasdaq 100 (EQQQ) | 40% | Alta crescita e volatilità |
| ETF Azionario Emergenti | iShares MSCI EM (EIMI) | 20% | Rischiosi ma ad alto potenziale | |
| ETF Azionario Small Cap Globale | SPDR MSCI World Small Cap (WOSC) | 20% | Esposizione alle PMI | |
| ETF Settore Tecnologico Globale | iShares Digitalisation (DGTL) | 10% | Innovazione e crescita | |
| ETF Materie Prime Diversificate | Invesco DB Commodity Index (CMOD) | 10% | Esposizione ad altre asset class |
Riepilogo
La diversificazione di un portafoglio investimenti, come si evince dalla nostra guida, è cruciale per qualsiasi investitore principiante o esperto che sia.
Trovare il giusto equilibrio tra rischio e potenziali rendimenti, infatti, consente di avere una maggiore garanzia di successo. Il consiglio è quello di analizzare tutto metodicamente, senza farsi prendere dalle emozioni e dalla fretta di vedere dei profitti. Inoltre, non si deve mai investire più di quello che ci si può permettere.
Per iniziare col piede giusto, si può aprire un account presso broker come Freedom24 (prima anche in versione demo), che offre tantissime risorse gratuite per ampliare le proprie conoscenze in ambito finanziario.