Finanza Personale Truffa della finta spesa: “Angela” si finge dell’Ordine degli Avvocati

Truffa della finta spesa: “Angela” si finge dell’Ordine degli Avvocati

Un negozio truffato con un falso ordine da una sedicente cliente dell'Ordine degli Avvocati: tutti i dettagli della truffa e come prevenirla.

9 Giugno 2025 11:30

In una giornata che sembrava come tante altre, si è consumata una vicenda che ha dell’incredibile: una truffa orchestrata con una precisione quasi chirurgica, che ha lasciato tutti di stucco.

La truffa prende il via quando una telefonata apparentemente innocua interrompe la routine della giornata. Dall’altra parte della cornetta, una voce sicura, decisa, si presenta come Angela, dicendo di essere dell’ordine degli avvocati, pronta a ordinare una quantità importante di focacce e dolci. L’ordine è di quelli che fanno brillare gli occhi a chi gestisce un negozio di alimentari: quasi cento euro di prodotti, con richieste minuziose sulla presentazione e persino sulle modalità di taglio.

La commessa, già provata dal flusso incessante di clienti, si lascia convincere dalla parlantina fluida e dalla dovizia di particolari. Del resto, chi mai penserebbe che dietro tanta cura e attenzione si nasconda una trappola ben congegnata? Eppure, come spesso accade, la realtà supera la fantasia, e la commessa truffata si trova invischiata in una situazione che nessuno avrebbe potuto prevedere.

Cosa rende ancora più credibile la truffa

A rendere ancora più credibile la messinscena, la finta Angela racconta di una figlia appena rientrata da Londra, desiderosa di gustare i sapori di casa. E così, pochi minuti dopo, entra in scena una giovane donna, look british e modi gentili, che si presenta come la figlia dell’avvocatessa. Ritira metà dell’ordine, del valore di 51 euro, e rassicura tutti: la madre passerà più tardi per saldare il conto e prendere il resto della merce. Un copione perfetto, recitato con una naturalezza che non lascia spazio a dubbi.

Il tempo passa, i clienti si susseguono, ma della misteriosa Angela nessuna traccia. Solo allora, con il sospetto che inizia a farsi strada tra le pieghe della quotidianità, la commessa decide di vederci chiaro. Una telefonata all’Ordine degli Avvocati svela l’amara verità: nessuna Angela risulta iscritta, nessuna avvocatessa ha ordinato focacce e dolci. La consapevolezza di essere caduti vittima di una truffa si fa strada con tutta la sua amarezza.

La storia della commessa truffata e di focacce e dolci spariti nel nulla ci ricorda che la fiducia è un bene prezioso, ma va sempre accompagnata da un sano spirito critico. Perché, come insegna la cronaca, la fantasia dei truffatori non conosce limiti, e solo la prudenza può metterci al riparo da brutte sorprese.

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