Finanza Personale Risparmio Buoni fruttiferi postali: quanto durano e che rendimenti hanno

Buoni fruttiferi postali: quanto durano e che rendimenti hanno

Approfondisci durata, rendimenti e novità fiscali sui buoni fruttiferi postali ordinari. Un'opzione di investimento sicura e garantita dallo Stato.

29 Maggio 2025 18:00

Quando si parla di risparmio e di tutela del proprio capitale, non è raro che la mente corra subito ai buoni fruttiferi postali. In un panorama finanziario spesso turbolento, questi strumenti rappresentano da sempre un porto sicuro, la scelta prediletta da chi preferisce dormire sonni tranquilli piuttosto che inseguire i miraggi di guadagni facili.

D’altronde, non è un caso che da generazioni le famiglie italiane affidino i propri risparmi a Poste Italiane, consapevoli che la solidità e la trasparenza sono valori che non passano mai di moda.

Buoni fruttiferi postali: il risparmio garantito dallo Stato

Ma cosa rende i buoni fruttiferi postali così apprezzati? Innanzitutto, la garanzia statale rappresenta una vera e propria ancora di salvezza: il capitale investito è tutelato dallo Stato italiano, offrendo una tranquillità che pochi altri strumenti possono vantare.

Inoltre, la semplicità di sottoscrizione è disarmante: basta recarsi in ufficio postale o accedere ai servizi online, senza doversi perdere in una giungla di moduli e clausole scritte in piccolo. Un vero toccasana per chi vuole investire senza pensieri.

Rendimenti e durata

Parlando di rendimenti dei buoni ordinari, occorre fare un piccolo viaggio nel tempo. I buoni della serie “Z”, emessi fino al 27 dicembre 2000, avevano una durata di ben trent’anni. Durante i primi vent’anni, gli interessi venivano calcolati con la capitalizzazione composta, mentre nell’ultimo decennio si passava a una capitalizzazione semplice. Una distinzione non da poco, che incideva notevolmente sul risultato finale.

Dal 2001 in poi, con le nuove serie (a partire dalla “A1”), la durata dei buoni postali si è ridotta a vent’anni, ma con una capitalizzazione composta che accompagna l’investitore per tutto il percorso. In entrambi i casi, è fondamentale conoscere questi dettagli per non trovarsi sorpresi al momento del rimborso.

E a proposito di rimborso, un altro aspetto da non sottovalutare riguarda le tempistiche. Al termine della durata prevista, i buoni smettono di generare interessi: i titoli cartacei possono essere riscossi entro dieci anni dalla scadenza, dopodiché il diritto si prescrive e i fondi finiscono nelle casse del Ministero dell’Economia e delle Finanze, oppure, per i buoni emessi dopo il 13 aprile 2001, in un apposito Fondo per i depositi dormienti. Per chi sceglie il formato dematerializzato, invece, l’accredito è automatico sul conto collegato: un bel vantaggio, perché elimina il rischio di dimenticanze o di lungaggini burocratiche.

I buoni postali sono fuori dal calcolo ISEE

Quando si parla di investimenti sicuri, i buoni postali giocano la loro partita migliore proprio sui rendimenti. Le condizioni attuali, valide dall’11 febbraio 2025, prevedono tassi annui lordi che partono dallo 0,75% per i primi tre anni e arrivano fino al 3% alla fine del ventesimo anno. Un crescendo che premia la pazienza e la lungimiranza: chi ha la possibilità di lasciare investito il proprio capitale per tutto il periodo, si troverà a raccogliere frutti davvero interessanti. Per fare un esempio concreto, investendo 3.000 euro oggi, si potrebbero ottenere circa 5.115,48 euro netti a scadenza, considerando la ritenuta fiscale del 12,50% sugli interessi e senza contare l’eventuale imposta di bollo dello 0,2% per importi superiori a 5.000 euro.

Un capitolo a parte merita la questione fiscale. Dal 3 aprile 2025, infatti, i buoni fruttiferi postali sono esclusi dal calcolo dell’Isee. Un dettaglio tutt’altro che trascurabile, perché consente ai sottoscrittori di accedere più facilmente a prestazioni sociali agevolate, senza che i risparmi investiti nei buoni vadano a incidere negativamente sulla propria situazione economica ai fini delle graduatorie. Un vantaggio concreto, che si somma a quelli già noti di sicurezza e semplicità.

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