Finanza Personale Eredità di 3 milioni per la sanità salentina, ma il progetto è fermo

Eredità di 3 milioni per la sanità salentina, ma il progetto è fermo

La generosità di Vita Carrapa, 95enne di Maglie, disattesa: il suo lascito di tre milioni per un ospedale è ancora fermo. Ritardi e polemiche in Salento.

19 Maggio 2025 14:43

Un’anziana benefattrice, Vita Carrapa, ha lasciato un segno indelebile nel basso Salento con un gesto di straordinaria generosità: un’eredità di tre milioni di euro destinata alla costruzione di una struttura sanitaria. Tuttavia, a sei anni dalla sua scomparsa, il sogno della benefattrice sembra essersi trasformato in un miraggio. La sua volontà di realizzare un ospedale in Salento è stata infatti disattesa, lasciando spazio a un progetto diverso e segnato da ritardi e polemiche.

Secondo il testamento, l’eredità doveva essere utilizzata dall’Asl locale per costruire una struttura di cura e assistenza. Ma, anziché seguire le sue indicazioni, l’azienda sanitaria ha deciso di destinare i fondi a un presidio riabilitativo distrettuale con tecnologia robotica presso l’ex ospedale di Maglie. Questo cambiamento di destinazione ha suscitato accese critiche, soprattutto alla luce del fatto che il cantiere procede con estrema lentezza. Ritardi di almeno nove mesi rispetto alla scadenza prevista per maggio 2025 aggravano una situazione già precaria.

A complicare ulteriormente il quadro, una clausola testamentaria prevedeva che, se entro cinque anni dall’apertura del testamento (avvenuta l’11 settembre 2019) la struttura non fosse stata completata, i fondi sarebbero dovuti passare all’Ispe, un istituto che gestisce una casa di riposo a Maglie. Con il termine ormai superato, il destino dell’eredità di Vita Carrapa è avvolto nell’incertezza.

Ospedale mai nato: l’eredità di 3 milioni resta bloccata

Antonio Giannuzzi, fiduciario della benefattrice e presidente del Comitato pro ospedale del Sud Salento, non ha esitato a denunciare quella che considera una vera e propria violazione della volontà testamentaria, sottolineando come questa vicenda si inserisca in un contesto più ampio di sprechi e inefficienze. Il Comitato ha infatti evidenziato che ulteriori 140 milioni di euro stanziati per un nuovo ospedale rischiano di essere inutilizzati, aggravando il senso di frustrazione della comunità locale.

Stefano Rossi, direttore generale dell’Asl, ha difeso le scelte dell’azienda sanitaria, sostenendo che i fondi sono stati utilizzati in “perfetta rispondenza” con le disposizioni di Carrapa. Tuttavia, le immagini del cantiere deserto e i ritardi accumulati raccontano una realtà ben diversa. La vicenda ha acceso un dibattito pubblico e sollevato interrogativi sulla trasparenza e sull’efficienza delle istituzioni coinvolte.

La storia di Vita Carrapa è un esempio emblematico di come una nobile intenzione possa essere travolta dalla complessità burocratica e dalle scelte discutibili. La comunità del basso Salento guarda ora alle istituzioni politiche, sperando in un intervento che possa restituire dignità alla generosità della benefattrice e trasformare finalmente il suo sogno in realtà.

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