Mense scolastiche, i costi aumentano e al Sud va sempre peggio
Analisi sul ruolo del Pnrr nel colmare il divario Nord-Sud nelle mense scolastiche e il contrasto alla povertà alimentare.
La situazione delle mense scolastiche in Italia rappresenta uno specchio fedele delle disuguaglianze territoriali che caratterizzano il Paese. Ogni giorno, circa due milioni di studenti usufruiscono del servizio di refezione, ma la distribuzione di questo servizio è tutt’altro che uniforme.
Mentre al Nord oltre il 40% degli istituti dispone di mense operative, al Sud la percentuale crolla drasticamente a circa il 21%, con situazioni critiche in regioni come la Campania (15,6%) e la Sicilia (13,7%). Questo divario non è solo una questione logistica, ma una profonda questione di equità sociale.
A complicare ulteriormente il quadro, emerge il dato allarmante che il 23% delle famiglie italiane è a rischio povertà, una percentuale che sale al 42% nei nuclei con tre o più figli. Questo contesto aggrava il problema della povertà alimentare, un fenomeno che si intreccia strettamente con l’accesso ai servizi scolastici di base. In risposta, l’associazione Cittadinanzattiva ha richiesto interventi strutturali di lungo periodo e sollecitato l’emanazione del decreto attuativo per il Fondo contro la povertà alimentare a scuola, una misura indispensabile per garantire l’accesso gratuito alla mensa agli studenti in difficoltà economica.
Pnrr e mense scolastiche: il divario tra Nord e Sud
Un’opportunità per affrontare questa disparità è rappresentata dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che ha finanziato ben 961 interventi per migliorare la rete delle mense scolastiche. Di questi, oltre la metà sono destinati alla costruzione di nuove strutture, un passo significativo per colmare il divario infrastrutturale. Tuttavia, la distribuzione delle risorse economiche non rispecchia l’effettiva necessità territoriale: sebbene il Sud ospiti il 50,88% dei progetti, riceve solo il 37% dei fondi complessivi, mentre il Nord ne assorbe il 48%. Questo squilibrio solleva interrogativi sulla capacità del Pnrr di rispondere in modo equo alle esigenze delle diverse aree del Paese.
La mancanza di mense scolastiche adeguate non è solo un problema di accesso al cibo, ma incide profondamente sul diritto allo studio e sulla qualità della vita degli studenti. Le famiglie a rischio povertà, già gravate da difficoltà economiche, spesso non possono permettersi alternative private, accentuando ulteriormente le disuguaglianze tra Nord e Sud. La presenza di mense scolastiche funzionanti è infatti un elemento chiave per garantire un’istruzione inclusiva e per combattere l’abbandono scolastico, un fenomeno che colpisce maggiormente le regioni meridionali.
È chiaro che per ridurre le disuguaglianze territoriali è necessario un approccio più bilanciato nella distribuzione delle risorse e un impegno costante per migliorare le infrastrutture esistenti. Solo così sarà possibile garantire un accesso equo ai servizi essenziali e promuovere un reale progresso sociale. Il Pnrr rappresenta una chance unica per ridisegnare il futuro del sistema scolastico italiano, ma la sua efficacia dipenderà dalla capacità di affrontare le sfide con una visione strategica e inclusiva.
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