Fisco TOSAP e passo carrabile: chi paga e quando si applica

TOSAP e passo carrabile: chi paga e quando si applica

Approfondisci cos'è la Tosap e passo carrabile, chi è obbligato a pagarla, le normative di riferimento e le modalità di calcolo e pagamento.

15 Maggio 2025 13:30

L’occupazione di suolo pubblico è un tema che interessa da vicino sia i commercianti che i cittadini, poiché comporta l’applicazione della Tosap, ovvero la Tassa per l’Occupazione di Spazi e Aree Pubbliche. Questa imposta, in vigore in Italia, grava su chi utilizza spazi appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile di Comuni e Province. Il principio cardine è semplice: chi limita l’uso di uno spazio pubblico, rendendolo non fruibile agli altri cittadini, deve contribuire economicamente al mantenimento di tale spazio, versando una somma all’ente locale competente.

La Tosap si applica sia alle occupazioni permanenti che a quelle temporanee o ricorrenti, includendo una vasta gamma di attività come dehors, chioschi, mercati e persino i passi carrabili. La normativa di riferimento, sancita dal decreto legislativo 507 del 1993, stabilisce i principi generali ma lascia ai regolamenti locali il compito di definire le tariffe e le eventuali esenzioni. Questa flessibilità normativa porta a differenze significative nelle applicazioni da un Comune all’altro, generando talvolta disparità che possono risultare controverse.

TOSAP e passo carrabile: chi paga, quando e quanto

Ma chi è obbligato a pagare la TOSAP? La risposta è ampia e comprende categorie molto diverse tra loro: dai commercianti ambulanti che occupano spazi nei mercati settimanali, ai ristoratori che installano tavoli all’aperto, fino ai privati cittadini che realizzano un passo carrabile per accedere alla propria abitazione. Non si limita al suolo: anche gli spazi sovrastanti e sottostanti, come condutture o impianti, rientrano nella tassazione, con l’unica eccezione delle occupazioni minime inferiori al mezzo metro quadrato o lineare.

Per occupare uno spazio pubblico è necessario ottenere un’autorizzazione. La richiesta va presentata con almeno 30 giorni di anticipo e le occupazioni possono essere classificate come permanenti (oltre un anno), temporanee (meno di un anno) o ricorrenti (ripetute periodicamente). Tuttavia, il mancato rispetto delle condizioni stabilite può comportare la revoca dell’autorizzazione, un aspetto che sottolinea l’importanza di seguire scrupolosamente le normative.

Un tema particolarmente dibattuto riguarda i passi carrabili. Secondo la normativa, solo gli accessi che comportano modifiche evidenti al suolo pubblico, come l’interruzione del marciapiede, sono tassabili. Tuttavia, la giurisprudenza ha chiarito che gli ingressi “a raso”, cioè senza modifiche strutturali, non sono soggetti alla Tosap, salvo regolamenti comunali contrari. Questo punto è spesso oggetto di interpretazioni diverse, rendendo necessaria una conoscenza approfondita dei regolamenti locali.

Il calcolo della tassa dipende dalla superficie occupata e dalla tipologia di occupazione. Per le occupazioni temporanee, il pagamento avviene al momento della denuncia, mentre per quelle permanenti è previsto un versamento annuale entro il 31 dicembre. Qualora l’importo superi i 258,23 euro, è possibile optare per il pagamento rateale in quattro rate trimestrali. I metodi di pagamento includono il conto corrente postale dell’ente locale o, dove previsto, il modello F24.

Con la fine delle agevolazioni introdotte durante la pandemia, tutti i soggetti interessati sono tornati a essere tenuti al pagamento regolare della tassa, secondo le disposizioni vigenti. La normativa Tosap rimane dunque un elemento centrale nella gestione dell’occupazione di spazi pubblici, richiedendo attenzione sia da parte dei cittadini che delle imprese.

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