Finanza Personale Moltiply, Idealo e altri contro Google: richiesti 12 miliardi per concorrenza sleale

Moltiply, Idealo e altri contro Google: richiesti 12 miliardi per concorrenza sleale

È stata avviata una richiesta di risarcimento per oltre 12 miliardi contro Google in Europa con l'accusa di abuso di posizione dominante.

14 Maggio 2025 13:30

Una vera e propria tempesta legale si abbatte su Google in Europa, con richieste di risarcimento che superano i 12 miliardi di euro. Il colosso tecnologico si trova a fronteggiare dodici cause civili distribuite in sette Paesi, con una sentenza della Corte di Giustizia europea che ha già confermato l’abuso di posizione dominante. In questo scenario, l’Italia gioca un ruolo centrale grazie alla causa intentata da Moltiply, per un valore di quasi 3 miliardi di euro presso il Tribunale di Milano.

Moltiply, ex MutuiOnline, è la società madre di 7Pixel, che gestisce il popolare comparatore di prezzi Trovaprezzi. L’azienda accusa Google di aver favorito il proprio servizio Google Shopping a discapito dei concorrenti indipendenti, una pratica già sanzionata nel 2017 dall’Unione Europea con una multa di 2,4 miliardi di euro. La Corte di Giustizia europea ha recentemente confermato che tali azioni costituiscono una violazione delle normative sulla concorrenza.

Secondo Moltiply, le tattiche di Google hanno danneggiato in modo significativo il settore dei comparatori online, ostacolando l’espansione di piattaforme come Trovaprezzi e provocando perdite economiche considerevoli. Ora, l’azienda italiana punta a recuperare i danni subiti.

Altri comparatori contro Google

Ma l’Italia non è sola in questa battaglia legale contro Google. Nel Regno Unito, Kelkoo e Foundem hanno presentato richieste per un miliardo di sterline. Ad Amsterdam, è in corso un’azione collettiva da 900 milioni di euro. In Germania, Idealo, parte del gruppo Axel Springer, chiede 3,3 miliardi, mentre la svedese Pricerunner mira a ottenere 2,1 miliardi. Anche il sito polacco Ceneo ha avanzato una richiesta di risarcimento di 500 milioni di euro. Complessivamente, l’Europa si presenta compatta nel contestare le pratiche commerciali del gigante di Mountain View.

Dal canto suo, Google respinge tutte le accuse, definendo le richieste di risarcimento come “esorbitanti” e prive di fondamento. L’azienda sostiene che le modifiche apportate nel 2017 abbiano contribuito alla crescita del settore, evidenziando come il numero di comparatori online che utilizzano le soluzioni di Google Shopping sia aumentato da appena 7 a oltre 1.550.

La situazione legale di Google non si limita però al continente europeo. Anche negli Stati Uniti, il colosso tecnologico è sotto processo per presunto monopolio nel mercato delle ricerche online. Tra le richieste più significative avanzate dal Dipartimento di Giustizia americano figura l’obbligo di vendere il browser Chrome, una mossa che potrebbe cambiare radicalmente l’ecosistema digitale dell’azienda. La sentenza è attesa tra maggio e giugno 2025, aggiungendo ulteriore pressione a un contesto già complesso.

La vicenda evidenzia una crescente attenzione globale verso le pratiche di mercato delle grandi aziende tecnologiche. Con un panorama legale in continua evoluzione, la capacità di Google di rispondere efficacemente a queste sfide sarà determinante per il futuro del suo modello di business.

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