Ryanair contesta il decreto contro il caro voli
Ryanair alza la voce e prende una posizione apertamente critica nei confronti del nuovo decreto varato dal governo italiano, attraverso il quale si vorrebbe tentare di contrastare il caro voli. Secondo Eddie Wilson, Ceo di Ryanair, il nuovo decreto sarebbe ridicolo ed illegale, perché interferisce con le norme del libero mercato tutelato dalle leggi dell’Unione europea. Il nuovo decreto, secondo Wilson, deve essere cancellato.
Ricordiamo che il provvedimento interviene direttamente sulle tariffe che vengono applicate tra gli aeroporti italiani e la Sicilia e la Sardegna. A difendere il provvedimento contro il caro voli è il ministro Adolfo Urso, che ritiene possa essere migliorato in fase di conversione parlamentare. L’attacco di Wilson, però, non si ferma: i prezzi, in questo modo, saliranno. Nel frattempo arriva una richiesta di chiarimento direttamente dall’Unione europea.
Ryanair contesta il provvedimento contro il caro voli
Ryanair scende in campo e contesta apertamente la misura contenuta all’interno del Dl Asset con la quale l’esecutivo ha intenzione di combattere il caro voli. Una presa di posizione che, sostanzialmente, ha stupito il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Nel corso di un’intervista rilasciata a La Repubblica, Eddie Wilson, ha spiegato che il Governo italiano
non poteva né doveva intervenire. Il decreto, non capisco da dove arrivi, è in netto contrasto con il regolamento 1008 dell’Unione europea che lascia le compagnie libere di fissare i prezzi. Per questo l’Europa spazzerà via le norme italiane, colpevoli di interferire con il mercato.
L’amministratore delegato di Ryanair ha poi annunciato che la compagnia aerea ricorrerà alla Commissione europea, perché ritiene che il decreto sia illegittimo ed interferisca con il libero mercato. Wilson spiega che la compagnia irlandese si ritiene beffata da questo nuovo provvedimento. Ryanair, nel corso di questi anni, è stata decisiva per lo sviluppo industriale ed economico di alcune regioni italiane, che sono state dimenticate per decenni. La compagnia ha garantito la loro connettività, compresa quella delle isole.
I numeri, sostanzialmente, solo dalla parte di Ryanair. Wilson ha infatti spiegato che la compagnia trasporterà verso l’Italia più di 56 milioni di passeggeri. Il successo si basa su un principio molto importante: aumentare i posti a disposizione sugli aerei, in modo da riuscire a tenere le tariffe basse e competitive.
Il governo, però, ha deciso di andare a colpire questo sistema virtuoso, vincolando le tariffe estive alla tariffa media di ogni volo. Questo obbligo è, sostanzialmente, un invito a ridurre le rotte, mentre la compagnia si impegna ad aumentarle di continuo. La riduzione delle rotte e dei posti aerei porterà ad un aumento medio dei prezzi: non ad una loro flessione. Wilson ritiene che il nuovo decreto introdotto dal governo italiano possa essere un vero e proprio autogol.
È illegittimo e illogico. Se restasse così, invece di aprire una nuova rotta da una qualsiasi città italiana a Catania, voleremo di più verso la Spagna – spiega Wilson -. Sa dove stanno esultando per il vostro decreto? A Malta, a Cipro, alle Canarie: sanno che noi voleremo di più verso di loro, piuttosto che essere prigionieri in Italia.
La richiesta dell’Unione europea
Nel frattempo è arrivata anche la richiesta da parte dell’Unione europea di avere maggiori informazioni sul decreto contro il caro voli. Un portavoce della commissione europea, citato da Adnkronos, spiega che gli uffici della Commissione europea hanno già provveduto a contattare le autorità italiane e sono in attesa di ricevere informazioni più dettagliate sul contenuto della misura.
La Commissione Ue si impegna a sostenere delle misure che siano volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili. Ma, comunque vada, in linea con le norme del mercato interno dell’Ue.
La concorrenza sostenibile con la libera fissazione dei prezzi – sottolinea il portavoce della Commissione Ue – è di solito la miglior garanzia di prezzi accessibili nel mercato del trasporto aereo liberalizzato e di grande successo dell’Ue. Solo in casi specifici l’Ue – ad esempio rotte non adeguatamente servite dagli operatori di mercato, come da/per regioni remote – consente obblighi di servizio pubblico con regolamentazione dei prezzi per garantire sia la connettività territoriale che l’accessibilità, con il sostegno di fondi pubblici.
Decisa la presa di posizione del Mimit
Alcune fonti del Mimit – citate da Ansa e da Adnkronos – si meravigliano delle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Ryanair, circa l’esistenza di meccanismi di profilazione. Sull’uso della profilazione nella vendita dei biglietti aerei sono disponibili ampie evidenze, che sono state riportate da diverse riviste internazionali. Su questo problema gli Stati Uniti, quindi non uno stato sovietico, indagano già da molti anni.
Secondo il Mimit è fisiologico che la Commissione europea abbia chiesto dei chiarimenti sulle misure adottate contro il caro voli. Resta aperta la porta al confronto sereno e costruttivo, che possa portare ad adottare delle soluzioni equilibrate per passeggeri e compagnie. Al centro dell’azione del Mimit rimangono sempre i diritti degli utenti, soprattutto in quelle aree che sono meno soggette alla concorrenza, perché non possono essere raggiunte da altre forme di trasporto.