G7: Usa e Cina due bombe pronte ad esplodere
G7, attenti a quei due: Usa e Cina
Due protagoniste indiscusse del G7 saranno senza dubbio Usa e Cina.
Le due superpotenze mondiali rischiano di minacciare la stabilità finanziaria mondiale e vengono considerate da molti osservatori due bombe pronte ad esplodere.
Ma cosa sta succedendo e perché ci sono queste preoccupazioni?
A tenere banco al G7 ci saranno sicuramente i problemi finanziari ed economici legati a Cina ed Usa.
Sicuramente uno dei punti chiavi del vertice è costituito da quello che sembra essere un vero e proprio cambio di passo per l’economia mondiale:
le due superpotenze, che fino ad oggi sono state chiamate a dare sostegno alle altre nazioni, ora come ora sembrano costituire delle vere e proprie minacce per la stabilità della finanza globale.
Usa ed il problema del debito
Da inizio 2023 sono emerse delle diffidenze sulla stabilità finanziaria globale.
A comprometterne le fondamenta sono stati il crollo di Silicon Valley Bank e l’acquisizione, da parte di Ubs, del Credit Suisse.
Il successivo fallimento di First Republic Bank ha causato nuove preoccupazioni.
Le varie autorità e i responsabili finanziari, in più occasioni, hanno cercato di rassicurare sul fatto che l’impatto di questi crolli e fallimenti è stato limitato sulla loro economia.
Ma che soprattutto, a seguito della crisi finanziaria globale, la situazione normativa è migliorata.
Le stesse varie autorità stanno però anche continuando a monitorare attentamente gli eventuali sviluppi.
Creano preoccupazione, soprattutto negli Stati Uniti, le banche regionali, che in questi mesi hanno vacillato.
A pesare sugli Usa, inoltre, è l’incertezza del debito: se non arriva un rinnovo dell’aumento del limite di indebitamento, il rischio è che si vada incontro ad una catastrofe.
Questo è un motivo per il quale, nel corso del G7, i vari funzionari finanziari sono ansiosi di avere notizie fresche da Janet Yellen, segretario al Tesoro statunitense.
Yellen, proprio in vista degli incontri, ha anticipato che non ci sono buone opzioni per riuscire a risolvere la situazione a Washington.
L’unica decisione che il Congresso potrà prendere è quella di andare ad alzare il tetto del debito, in modo che si possa evitare una crisi di liquidità già dal prossimo mese.
Per l’intero sistema finanziario globale, il dollaro e i titoli di Stato statunitensi costituiscono degli asset molto importanti.
Un eventuale default degli Usa causerebbe un danno pesante all’economia e ai mercati finanziari degli stessi Stati Uniti.
I problemi della Cina
Tra i temi all’ordine del giorno del G7 vi è anche quello di avviare un piano efficace e concreto per diversificare le catene di approvvigionamento mondiale.
L’intenzione è quella di allontanarle dalla Cina, grazie a nuovi accordi con altre nazioni a basso e medio reddito.
Shunichi Suzuki, ministro delle finanze giapponese, nel tentativo di perseguire il suo sogno di conquistare il Sud Globale, ha invitato al G7, Azali Assoumani, presidente dell’Unione africana e del Comore.
Sono stati invitati altri paesi tra i quali ci sono l’Indonesia, l’India ed il Brasile. Non la Cina.
Per il momento, però, ci sono molti dubbi sulla possibilità che il G7 possa convincere delle economie emergenti a costruire delle catene di approvvigionamento che possano dipendere di meno dalla Cina.
La maggior parte di questi paesi è stata colpita dagli aumenti dei tassi d’interesse negli Usa, che hanno causato l’aumento del peso del loro debito denominato in dollari.
A premere per un maggiore distacco dalla Cina ci sono gli stessi Stati Uniti, che stanno facendo pressing sugli alleati per aderire alle restrizioni imposte al Dragone sulla vendita di prodotti strategici come alcune esportazioni di semiconduttori in Cina.
I rapporti tra il G7 e la Cina si stanno deteriorando sempre di più. Questo è il motivo per il quale è possibile affermare che alcune nuove minacce potrebbero accendersi nello scenario economico mondiale.