Welfare aziendale: il fondo pensione è il benefit preferito dai dipendenti
La metà dei dipendenti in Italia pensa di non risparmiare abbastanza per la pensione e il 73% ritiene probabile che la generazione attuale si troverà in condizioni molto peggiori in pensione rispetto alla generazione passata dei genitori. Così emerge dalla ricerca Global Benefits Attitudes Survey 2022 di WTW, secondo cui il fondo pensione è il primo benefit sul quale i dipendenti vogliono che l’azienda si concentri per dare loro supporto. A seguire il lavoro agile, carriera e salute, apprezzati in particolare in un contesto generale di insicurezza finanziaria che si trovano a vivere in questi anni in Italia.
Rispetto alla rilevazione 2020, è sceso molto in Italia il risparmio previdenziale (-10%), in parte anche per lo schiacciamento dell’orizzonte temporale sul presente dovuto alla pandemia, che porta le persone a rimandare decisioni per il futuro a un secondo momento (di fatto anche la natalità è diminuita -9%). Al contrario, è cresciuto il risparmio precauzionale (+3%), tipico proprio dei momenti di incertezza e crisi, come è anche cresciuto il risparmio per la salute (+5%), soprattutto in seguito alla pandemia. le motivazioni del risparmio cambiano con l’età. La ricerca rivela che il risparmio previdenziale in particolare sale con il crescere degli anni (da 1,3% per 25-34 anni a 11,7% per 55-64 anni), entrando quindi nel mirino degli italiani solo quando si avvicinano al pensionamento. Ma dieci o quindici anni non sono sufficienti a maturare una congrua rendita vitalizia.
In sostanza la ricerca sottolinea che i dipendenti vogliono essere supportati dall’azienda, considerando che difatti il desiderio di sicurezza pensionistica è alto, però agiscono solo in età molto avanzata per tutelarsi a riguardo. Beatrice Elena Stroppa – Lead Associate, Retirement di WTW ha dichiarato: “Secondo la nostra ricerca, i dipendenti richiedono alla propria Azienda un supporto efficace nella scelta dei benefit esistenti, oltre a supporto per il proprio benessere finanziario. Due terzi dei dipendenti pensa, ad esempio, di non essere diretto nella giusta direzione con i propri risparmi pensionistici, ma in pochi stanno adottando misure per affrontare il risparmio a lungo termine, ritenuto da essi già oggi insufficiente. Nonostante ciò, il dipendente medio si attiva a riguardo solo intorno ai 50-55 anni.”.