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Formazione: un asset fondamentale per ripartire nel post emergenza

29 Maggio 2020 10:55

La formazione ricopre un ruolo importante per prepararsi alla nuova fase di ripartenza post emergenza. E’ ciò che emerge dall’indagine condotta da InfoJobs, interrogando aziende e dipendenti.

La formazione durante l’emergenza

Il 52% delle aziende intervistate, dichiara di aver offerto ai propri dipendenti corsi online, apprezzati dalla maggioranza dei dipendenti (66%). Andando più nel dettaglio rispetto alle modalità di erogazione durante l’emergenza, il 48% delle aziende afferma di aver trasformato i corsi previsti in forma online, dimostrando una pronta capacità di adeguamento alle necessità contingenti, mentre il 20% aveva già consolidato un sistema di e-learning prima della pandemia. Il 16% delle aziende ha invece attivato ex-novo opportunità su competenze hard e soft per permettere ai dipendenti di investire sulla formazione, nonostante la situazione del paese.

Anche per i lavoratori l’acquisizione di nuove competenze è importante. A fronte di un 83,6% dei lavoratori intervistati che dichiara di non aver ricevuto proposte di formazione dall’azienda, sono molti i lavoratori che hanno deciso di approfittare di questo tempo sospeso per investire autonomamente in formazione (55%), per migliorare le proprie competenze tecniche (20%), per potenziale le proprie soft skills (19,6%) ma anche semplicemente per approfondire passioni e interessi (15%).

Il futuro della formazione

La fruizione di un percorso di apprendimento da remoto è stata una soluzione necessaria durante il lockdown e ha dato spunto a una riflessione sul futuro della modalità di formazione, in presenza oppure online. Oltre il 55% delle aziende è propenso ad adottare formazione a distanza, perché considerata più efficace (25%), più conveniente (20%) e, dato interessante, la preferita dai dipendenti (11%). L’e-learning ha quindi trovato nell’emergenza la grande opportunità di farsi conoscere. Secondo l’indagine, il focus della formazione futura per le aziende sarà soprattutto sul reskilling (20%) ovvero la riqualificazione del personale finalizzata ad adattare le risorse interne alle diverse attività e necessità di business.

Anche i dipendenti, come le aziende, preferiscono l’e-learning rispetto alla formazione tradizionale: 55% vs 44%. I più propensi alla modalità a distanza ravvisano in essa soprattutto la possibilità di usufruire dei corsi in ogni momento (32,6%) e la comodità di evitare gli spostamenti (19%).

“La lezione del lockdown ha messo alla prova le aziende sulla propria capacità di ripensare all’organizzazione aziendale, alle competenze necessarie e alle skill nelle quali investire – ha commentato Filippo Saini, Head of Job di InfoJobs – È positivo il fatto che il 63% delle aziende voglia continuare a investire in formazione e il 23,3% sia pronto a dare ancora più spazio al miglioramento delle competenze interne, vedendo in esse un valore determinante per il business. Possiamo quindi dire che de se un lato l’emergenza ha impattato sulle modalità di fruizione della formazione, dando una forte spinta all’adozione dell’online, dall’altro ne ha confermato l’importanza, posizionando di fatto la formazione come un asset vincente per la ripartenza”.