Banche e DTA: manovra proroga regalo di Stato ma c’è una brutta sorpresa. Banco BPM e Bper affondano (-6%)
Tonfo a Piazza Affari per il titolo Banco BPM, che si conferma maglia nera del Ftse Mib. L’azione capitola fin oltre il 6%, scontando la delusione per la dote fiscale pro-M&A che la legge di bilancio per il 2022 di Mario Draghi ha, come da attese, prorogato, fissando però anche un tetto massimo.
Nel testo della prima manovra di Draghi, si legge che “la possibilità di trasformare le Deferred Tax Assets (DTA) in crediti di imposta viene estesa fino al 30 giugno 2022, con la medesima percentuale e un tetto massimo per singola operazione”.
Dunque, le agevolazioni fiscali sono state prorogate di sei mesi: e questa è una buona notizia. Accanto a questa c’è però una cattiva notizia. La novità risiede nella presenza di un plafond, pari a 500 milioni di euro, che in precedenza non era contemplato.
Nel testo si fa riferimento di fatto a un tetto massimo fissato sugli incentivi, che non può essere superiore “al minore importo tra 500 milioni di euro e il 2% della somma delle attività dei soggetti partecipanti alla fusione”.
Secondo gli analisti, la notizia riduce a questo punto, in particolare, l’appeal speculativo su un possibile accordo di M&A tra Banco BPM e UniCredit:
“La determinazione di un cap come massimo beneficio derivante dalla conversione delle DTA in caso di M&A riduce a nostro avviso l’appeal speculativo sul consolidamento del settore bancario e in particolare su un possibile deal tra Banco BPM e UniCredit (secondo la norma attuale stimiamo un beneficio di 2,7 miliardi) – si legge nella nota della SIM milanese – Al contrario non cambierebbero in maniera rilevante le probabilità di M&A tra Banco BPM e Bper dato un beneficio a capitale da conversione DTA significativamente inferiore (ad oggi 900mn circa)”. Affonda di oltre il 6% anche Bper, penalizzata in quanto anch’essa vista come preda appetibile del risiko bancario e dunque più esposta alla notizia del tetto massimo stabilito dalla legge di bilancio del governo Draghi, riguardo alla trasformazione delle DTA in crediti di imposta. UniCredit limita i ribassi a -0,64%, Mps -0,62%, Popolare Sondrio perde l’1,78%.