Lavoro Tagli, riorganizzazione e profitti: chi paga il prezzo della svolta Nestlé?

Tagli, riorganizzazione e profitti: chi paga il prezzo della svolta Nestlé?

Nestlé avvia una riorganizzazione con 16.000 tagli al personale entro il 2027, puntando a efficienza, risparmi e innovazione. Ecco i dettagli e le reazioni.

17 Ottobre 2025 17:30

Da settimane circolavano voci insistenti su una svolta decisiva, ma oggi la conferma ufficiale ha spiazzato il settore alimentare a livello globale. La multinazionale svizzera Nestlé annuncia tagli al personale per 16.000 dipendenti in vista di una grande riorganizzazione aziendale, pari al 6% della sua forza lavoro mondiale.

Il clima interno si presenta teso, eppure la dirigenza sottolinea che questa svolta ambiziosa risponde a crescenti pressioni di mercato e alla necessità di garantire maggiore flessibilità produttiva di fronte ai cambiamenti della domanda.

Prospettive di efficienza e risparmi

Secondo i vertici aziendali, la nuova strategia poggia su tre pilastri fondamentali: riduzione delle spese, miglioramento dei processi e ridefinizione delle priorità. L’obiettivo è raggiungere risparmi annuali per 3 miliardi di franchi svizzeri entro il 2027, superando le stime iniziali. In questo contesto, la ricerca di efficienza operativa diventa centrale per snellire i comparti amministrativi e razionalizzare le funzioni produttive.

Il CEO Philipp Navratil ha sottolineato con determinazione che simili interventi, seppur dolorosi, risultano indispensabili per garantire la competitività a lungo termine del gruppo e tutelare le prospettive occupazionali future. In particolare, la reingegnerizzazione dei flussi di lavoro consente di allocare le risorse in maniera più mirata e di esaltare la produttività complessiva, generando un effetto a cascata su qualità, tempi e costi.

Indicazioni finanziarie e trend di mercato

Nonostante un lieve calo dell’1,9% nel fatturato dei primi nove mesi del 2025, attestatosi sui 65,9 miliardi di franchi, la compagnia ha evidenziato una crescita organica del 3,3%. Questo balzo, che ha toccato il 4,3% nel terzo trimestre, è stato trainato in gran parte dalle performance in Europa e Nord America. Il management prevede un free cash flow superiore agli otto miliardi di franchi entro il 2025, un dato che favorisce la stabilità e attira l’attenzione degli investitori.

I marchi storici come Nescafé, KitKat e Purina confermano il loro ruolo di punta, spingendo i volumi di vendita e consolidando la presenza sul mercato globale. L’annuncio della ristrutturazione ha fatto balzare i titoli in Borsa svizzera di un sorprendente 8%, segno di un rinnovato ottimismo sull’andamento del gruppo.

Innovazione e futuro del gruppo

Guardando oltre l’immediato, la multinazionale punta a potenziare la innovazione su prodotti e processi, reimpiegando parte dei risparmi in tecnologie all’avanguardia e nel rafforzamento dei brand strategici. Questa evoluzione mira a intercettare i gusti di un pubblico sempre più attento al benessere, alla sostenibilità e alla qualità.

Lo spirito di rinnovamento che alimenta le decisioni del management riflette la volontà di anticipare i rapidi mutamenti del mercato, offrendo soluzioni concrete e mantenendo un posizionamento globale solido e competitivo nel lungo periodo.

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