Fisco Tasse e imposte Rottamazione quinquies: nuove regole su debiti e cartelle esattoriali

Rottamazione quinquies: nuove regole su debiti e cartelle esattoriali

Rottamazione quinquies: novità per debiti fiscali oltre 50.000 euro, saldo e stralcio per piccoli importi e dilazione fino a 120 rate. Ecco cosa cambia.

10 Agosto 2025 10:00

La rottamazione quinquies si presenta come un’ulteriore tappa nell’evoluzione degli strumenti di regolarizzazione, concepiti per gestire in modo più flessibile i debiti fiscali accumulati dal 2000 a oggi.

Le nuove disposizioni mirano a offrire soluzioni dilazionate e calibrate alle diverse situazioni debitorie, valorizzando il principio di responsabilità per chi ha importi elevati e concedendo margini di respiro a chi versa in condizioni di reale difficoltà economica.

In virtù di queste prospettive, il provvedimento in arrivo nella Legge di Bilancio 2026 promette di generare un impatto significativo sulle cartelle esattoriali, interessando una platea di contribuenti molto ampia.

Un meccanismo di versamento e dilazione a lungo termine

L’inserimento dell’anticipo del 5% per i debiti oltre 50.000 euro emerge come una scelta decisiva per garantire risorse immediate nelle casse pubbliche, dimostrando la volontà di coinvolgere maggiormente i contribuenti con esposizioni rilevanti.

In parallelo, il piano di rateizzazione fino a 120 mesi, che si traduce in un orizzonte decennale, offre una prospettiva inedita nel panorama delle sanatorie: rate più leggere e meglio distribuite lungo il tempo. Questo strumento, unito alla possibilità di prevedere piani calibrati sui singoli debiti, rappresenta un tentativo di rendere la procedura meno gravosa e più aderente alle reali esigenze dei contribuenti, pur mantenendo una rigorosa attenzione all’equità fiscale.

Focus sulle posizioni di minore entità

Per i debitori con ridotte possibilità di rimborso, il governo punta sull’idea di un meccanismo di saldo e stralcio per importi al di sotto dei 5.000 euro, modulando la riduzione o talvolta la cancellazione totale del debito.

Questa logica, concepita per sostenere le situazioni di effettiva fragilità reddituale, conferma l’intento di creare uno strumento plurale, capace di operare su più livelli. Il testo definitivo sarà delineato entro il 12 settembre 2025, lasciando spazio a possibili aggiustamenti tecnici e normativi che potranno interessare la struttura stessa del provvedimento e i meccanismi di controllo per evitare eventuali abusi.

Prospettive e preoccupazioni future

Non mancano però i dubbi da parte dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, che segnala i rischi derivanti dall’eccessiva frequenza di misure agevolative: creare la percezione che nuove sanatorie siano sempre dietro l’angolo potrebbe infatti compromettere il corretto gettito delle entrate fiscali.

Inoltre, la complessità amministrativa rischia di ampliarsi, con effetti negativi sulla certezza del diritto e sulla stabilità del sistema tributario. Nel complesso, la nuova rottamazione si configura come un tentativo di sbloccare crediti non riscossi e offrire soluzioni più human-friendly ai cittadini, pur lasciando aperti interrogativi su efficacia nel lungo periodo e criteri di ripartizione dell’onere fiscale.

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