Trump svela l’atteso shock fiscale: corporate tax al 20% e meno tasse per la classe media
Prende forma, dopo mesi di rinvii, l’attesa riforma fiscale promessa da Donald Trump. Il presidente statunitense ha annunciato ieri sera uno “storico sgravio fiscale per il popolo americano”. Il pilastro della riforma fiscale sarà la netta sforbiciata della tassazione sulle imprese, che dovrebbe scendere dal 35 al 20%. Annunciate anche misure a favore della classe media con la semplificazione degli scaglioni d’imposta.
L’annuncio della riforma fiscale è arrivato il giorno dopo che i leader del Senato hanno deciso di non andare avanti con il voto sull’abrogazione dell’Obamacare, una delle principali promesse della campagna presidenziale di Trump. Cancellazione dell’Obamacare che era propedeutica a risparmiare risorse per il piano fiscale e quello infrastrutturale.
Trump fa pressing sul Congresso per tempi rapidi
Trump ha affermato che la riforma fiscale è essenziale per stimolare la crescita economica e si aspetta che il Congresso proceda a ritmo spedito su questo fronte. Il rischio è che il primo anno di presidenza Trump si concluda con nessuna mossa effettiva tra quelle prospettate in campagna elettorale.
“Porteremo ricchezza e posti di lavoro. E’ un’opportunità che avviene una sola volta in una generazione”, ha detto Trump nel discorso tenuto a Indianapolis. “Ridurremo le tasse per la classe media – ha specificato il numero uno della Casa Bianca – rendendo le regole molto più semplici e più giuste per tutti gli americani. Vogliamo una riforma fiscale che sia per la crescita, l’occupazione, le famiglie, i lavoratori. Una riforma fiscale che sia pro-America”.
Nodo scaglioni: quello più alto al 35% favorirebbe eccessivamente i ricchi
Il piano prevede tre scaglioni fiscali per gli individui (12%, 25% e 35%) rispetto ai sette esistenti, con quello più alto che arriva al 39,6 per cento. Ma il passaggio dai comitati di scrittura fiscale del Congresso potrebbe decidere di introdurre una quarta aliquota per i redditi più alti al fine di evitare che tale riforma porti eccessivi vantaggi per i ricchi.