“Truffa per lucro e divertimento”, investitore chiede maxi risarcimento a Musk. Ecco cosa contesta a Mr Tesla
Elon Musk ancora nell’occhio del ciclone. Il numero uno di Tesla e Space X è stato citato in giudizio negli USA da un investitore per la cifra monstre di 258 miliardi di dollari per aver incoraggiato il pubblico ad acquistare Dogecoin, in calo ora del 92% dal suo massimo storico come precisa Gabriel Debach, market analyst di eToro.
Perchè Musk è stato citato in giudizio e da chi
Nel dettaglio Keith Johnson, l’uomo che ha citato in giudizio Musk, accusa il miliardario di aver manipolato il prezzo della criptovaluta “a scopo di lucro, visibilità e divertimento” e chiedendo così un maxi risarcimento di 258 miliardi di dollari: 86 per le perdite realizzate da chi ha investito e 172 di danni. Elon Musk, SpaceX e Tesla Inc. sono stati citati in giudizio per 258 miliardi di dollari a causa delle accuse di far parte di uno schema di racket per sostenere la criptovaluta Dogecoin. Keith Johnson, “un cittadino americano che è stato defraudato di denaro dal Dogecoin Crypto Pyramid Scheme degli imputati”, ha citato in giudizio Musk e le sue società, sostenendo che costituiscono un’impresa illegale di racket per gonfiare il prezzo del Dogecoin. “Erano consapevoli dal 2019 che Dogecoin non aveva alcun valore, ma l’hanno promossa per trarre profitto dal suo trading”, si legge nella denuncia depositata al tribunale federale di Lower Manhattan.
“Musk ha usato il suo profilo di uomo più ricco del mondo per gestire e manipolare Dogecoin a scopo di lucro, visibilità e divertimento”. Johnson si fa portavoce di una classe di persone che hanno perso denaro facendo trading su Dogecoin dall’aprile 2019. Al momento Musk non ha commentato. Negli anni passati Musk con i suoi tweet su bitcoin e dogecoin aveva contribuito a far lievitare l’interesse sulle crypto, con Tesla che a inizio 2021 aveva acquistato bitcoin (a fine 2021 risultava detenerne per circa 2 mld $).