Notiziario Notizie Altri paesi Europa Recessione è un rischio concreto ma non imminente. Ecco i motivi

Recessione è un rischio concreto ma non imminente. Ecco i motivi

1 Luglio 2022 15:20

Considerando il ciclo economico e le ultime dichiarazioni del presidente della Federal Reserve statunitense, la probabilità di entrare in recessione è elevata. Così John Plassard, Director & Investment Specialist del Gruppo Mirabaud secondo cui  la domanda che sorge ora spontanea è quando questa recessione si manifesterà (e quanto durerà).

Recessione non imminente: ecco i motivi

Per cercare di determinare una data “precisa” per l’inizio della recessione, è necessario valutare una serie di fattori dice l’esperto. Tra questi  l’inversione della curva dei rendimenti che in passato è stata un indicatore affidabile della possibilità di verificarsi di una recessione dopo uno o due anni e lo scorso marzo per l’appunto questa parte della curva dei rendimenti si è invertita per la prima volta dalla crisi finanziaria del 2007-2009. La parte anteriore della curva è rimasta in bilico. Tuttavia, anche se è probabile che una recessione segua un’inversione di tendenza, i tempi sono incerti e una politica monetaria accomodante a livello globale potrebbe far sì che un eventuale rallentamento richieda più tempo per concretizzarsi afferma l’esperto di Mirabaud.

Poi c’è il rallentamento della crescita, quella statunitense si è contratta ad un tasso trimestrale annualizzato dell’1,5% nei primi tre mesi del 2022 e tuttavia, la seconda metà dell’anno dovrebbe vedere un’accelerazione della forza economica. Poi c’è l’indice di fiducia ai minimi storici, il calo del reddito reale fino alla decelerazione dell’economia reale e delle vendite al dettaglio. Insomma, se consideriamo il ciclo economico e le ultime dichiarazioni del presidente della Federal Reserve statunitense, la probabilità di entrare in recessione è elevata afferma Plassard. Tuttavia, in base a tutti i fattori presentati precedentemente, una recessione non è imminente. Non dimentichiamo che sono in gioco molti parametri “incontrollati”, come la guerra in Ucraina, la politica zero-Covid della Cina e, naturalmente, il livello di inflazione conclude.