Per Uber svolta a due ruote, punta sul bike-sharing acquistando Jump Bikes
Da avversario ad alleato nella sfida della mobilità condivisa. Uber mette a segno una importante svolta strategica entrando nel campo del bike sharing attraverso l’acquisto di Jump Bikes. Una mossa che va nella direzione di offrire un insieme più ampio di opzioni di trasporto nei centri urbani. L’obiettivo di Uber d’ra in avanti sarà di offrire “il modo più veloce o più conveniente per arrivare a destinazione, che sia in un Uber, in bicicletta, in metropolitana o altro“, ha detto l’amministratore delegato di Uber, Dara Khosrowshahi.
Il colosso dei servizi di trasporto automobilistico privato ha annunciato ieri l’acquisto di Jump Bikes, società statunitense di bike sharing elettrico attiva a San Francisco e Washington. Non sono stati forniti i dettagli finanziari del’operazione, ma stando a quanto riferito dal Financial Times il controvalore dell’acquisto sarebbe di circa 100 milioni di dollari.
Uber soffre la concorrenza del bike sharing soprattutto nelle tratte brevi.
Jump Bikes, nata nel 2017, prevede nel corso di quest’anno l’espansione del servizio in altre città e a inizio di quest’anno aveva già siglato un’intesa con Uber che permetteva di noleggiare le bici con l’app di Uber. Uber ha detto che la compagnia non ha intenzione di ritirare l’app JUMP.
Il mercato del bike sharing sta avendo un vero e proprio boom negli Stati Uniti con le startup cinesi Mobike e Ofo, attive anche in Italia, recentemente entrate negli Stati Uniti, gareggiando con i servizi di condivisione di biciclette sponsorizzati da realtà quali Citigroup, Ford Motor e startup californiane come LimeBike.