Finanza Notizie Mondo Il credito al consumo offre i roe migliori del settore finance. Ed entra nel mirino del Fintech

Il credito al consumo offre i roe migliori del settore finance. Ed entra nel mirino del Fintech

Pubblicato 18 Aprile 2018 Aggiornato 30 Maggio 2022 12:50

 

 

Il credito al consumo rimane uno tra i principali settori nel mercato dei servizi finanziari europei. Tra il 2012 e il 2017, infatti, i rendimenti medi annuali degli azionisti di società quotate sono stati pari all’11,5% rispetto al 9,1% del retail banking e al 7,4% del corporate banking. Inoltre, le società di credito al consumo private – spesso sostenute da private equity – hanno registrato performance migliori, ottenendo rendimenti da capitale, ovvero un Roe (return on equity), regolarmente superiori al 20 per cento.

 

Nel mirino del Fintech

 

Sono questi alcuni risultati di un report di McKinsey dal titolo “Disruption in european consumer finance: lessons from Sweden”, che analizza l’intero settore del credito al consumo e come questo sia stato influenzato in particolare dalle nuove tecnologie digitali e dai nuovi fornitori specializzati.

Lo studio McKinsey descrive quindi il caso virtuoso della Svezia, che – secondo il report – rappresenta un modello da seguire per tutte le banche europee.
Tra i numerosi elementi che emergono dalla ricerca, si evidenziano i forti guadagni che hanno attirato l’interesse di fornitori specializzati, tra cui challenger bank, grandi rivenditori e fintech, che utilizzano la tecnologia digitale per ottenere guadagni significativi nel settore del credito al consumo.

 

Il caso svedese

 

Quanto alla Svezia, con i suoi elevati tassi di adozione digitale e un’infrastruttura ben sviluppata per il credit scoring e il credit recovery, è stata il principale Paese per le attività di credito al consumo: nel 2016, gli istituti specializzati rappresentavano circa il 60% del mercato del credito al consumo, rispetto al 20% del 2001.
Le ragioni per cui i fornitori specializzati svedesi hanno prosperato attraverso un mix di innovazione e sperimentazione, comprendono – secondo la ricerca – almeno uno di questi tre elementi: investimenti sul digital customer journey (ovvero il primo contatto con l’azienda ); strategia di acquisizione aggressiva (in genere guidata dall’online); e infine un modello operativo focalizzato e agile basato sui dati.

 

Resto d’Europa

 

Se le banche universali svedesi hanno perso il 35% dei volumi di credito al consumo negli ultimi 15 anni, ottenendo poco più del 40% della quota di mercato nel 2016, in altri mercati europei le banche universali la fanno ancora da padrone: in Germania, per prima, le banche universali controllano ancora oltre il 95% dei volumi di credito al consumo, mentre quelle francesi ne detengono oltre il 90%.
Come sottolinea il report, nello stesso arco temporale, i fornitori specializzati svedesi hanno ottenuto una posizione dominante in alcune nicchie, per esempio nei prestiti in contanti non garantiti, dove hanno raggiunto una quota tra il 55% e il 65% nel 2016.

 

Il futuro secondo McKinsey

 

Conclusioni? Secondo il report di McKinsey, è proprio dall’esperienza svedese che si dovrebbero trarre alcuni suggerimenti. Per la precisione quattro: sviluppare una strategia e una proposta mirate; ravvivare la proposta al cliente attraverso una solida execution” adottare modelli operativi agili e sviluppare le competenze. E infine individuare e offrire soluzioni di credito al consumo innovative.