Finanza Notizie Italia Unicredit gioca la carta dei prepensionamenti, sindacati temono chiusura centinaia di filiali

Unicredit gioca la carta dei prepensionamenti, sindacati temono chiusura centinaia di filiali

24 Luglio 2019 09:28

Unicredit prepara per fine anno una nuova resa dei conti con massicci tagli del personale. Le indiscreezioni parlano di 10mila esuberi e ben 7-8 mila sarebbero in Italia. Un piano finalizzato a tagliare i costi del gruppo di almento il 10% e che porterà alla chiusura di centinaia di filiali; c’è chi si è spinto a ipotizzare fino a mille sportelli Unicredit in meno in Italia. Ma sempre il Corriere specifica che altre fonti sindacali considerano una cifra a 3 zeri fuori misura se si considera che in Italia UniCredit ha 2.400 sportelli su 3.600 totali. Lando Sileoni, segretario generale Fabi, ha scritto una lettera aperta a Mustier: “Se saranno 10.000 gli esuberi, sotto la tua preziosa gestione, i tagli arriverebbero a 24.700 pari al 29% dell’attuale forza lavoro. Complimenti, un vero record”. Sindacati che promettono battaglia. Il segretario generale della Fisac-Cgil, Giuliano Calcagni, lunedì aveva promesso “barricate” e “per lui sarà un nuovo Vietnam” riferendosi a Mustier.

 

La lettera di Mustier ai dipendenti

La risposta di Unicredit arriva dalla lettera ai dipendenti del ceo, Jean Pierre Mustier. Scrivendo ai 86 mila dipendenti del gruppo, l’ad ha precisto che “Ogni evoluzione del gruppo e di tutte le nostre banche sarà gestita attraverso il prepensionamento e, come sempre, in modo socialmente responsabile e in linea con le rappresentanze dei lavoratori del gruppo”, scrive Mustier che rimanda al prossimo piano industriale, il arrivo il 3 dicembre, ogni decisione in merito.

Quindi si profila l’utilizzo di Quota 100 per anticipare l’uscita dei lavoratori. La banca si farebbe carico della differenza salariale. Mosse simili le hanno già fatte, ad esempio UBI Banca, BNL e Intesa Sanpaolo.

 

Sfida per tutte le banche

L’amministratore delegato della banca di piazza Gae Aulenti precisa che la sfida principale del nuovo piano è quella di raggiungere maggiore efficienza “dall’ottimizzazione delle attività” con una semplificazione di processi e prodotti “attraverso l’automazione e la digitalizzazione” all’interno di un contesto di debole crescita economica e di tassi negativi previsti per i prossimi anni in Europa. Mustier rimarca come non sia una sfida per la sola Unicredit ma per tutte le banche europee.