Notiziario Notizie Italia Riforma fiscale: allo studio taglio Irpef per 7 milioni e mezzo di contribuenti

Riforma fiscale: allo studio taglio Irpef per 7 milioni e mezzo di contribuenti

24 Giugno 2021 12:23

Una boccata d’ossigeno per circa 7 milioni e mezzo di contribuenti, vale a dire quell’ampia platea di italiani con reddito compreso tra 28 mila e 55 mila euro lordi, attualmente sottoposti alla terza aliquota dell’Irpef con un prelievo nominale del 38%. Considerando anche le addizionali comunali e regionali, la quota di reddito superiore a 28 mila euro è sottoposta ad un prelievo teorico che supera il 40% anche se poi, c0è da dire, c’è un complesso sistema di deduzioni e detrazioni che permettono di alleggerire il carico fiscale.

Taglio Irpef: ecco come

Ed è per questi contribuenti che si sta pensando di intervenire con un taglio delle tasse. In particolare il governo entro l’estate, dovrà presentare una legge delega per avviare il percorso di modifica del sistema tributario italiano, come previsto anche dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e una  delle indicazioni chiave delle commissioni Finanze di Camera e Senato è proprio di tagliare le aliquote Irpef.

Due i meccanismi per la riduzione dell’aliquota del terzo scaglione Irpef, con la contestuale modifica della dinamica delle aliquote marginali effettive, quelle cioè che gravano sul reddito aggiuntivo. Da una parte, come scrive Il Messaggero, si prevede un “deciso intervento semplificatore sul combinato disposto di scaglioni, aliquote e detrazioni per tipologia di reddito, incluso l’assorbimento degli interventi del 2014 e del 2020 riguardanti il lavoro dipendente”. In alternativa viene ipotizzato un sistema ad aliquota continua limitato alle fasce di reddito medie, un sistema alla tedesca come suggerito dall’ala sinistra della maggioranza di governo.

Superbollo, tasse di laurea & Co: via i micro-tributi

Nel mirino delle Commissioni Finanze di Camera e Senato anche i micro prelievi, imposte, tasse, diritti, erariali e territoriali, introdotti nel tempo – si pensi al Superbollo, la tassa di laurea, le tasse di pubblico insegnamento, l’imposta sugli intrattenimenti, la maggiorazione del tributo comunale sui rifiuti, la tassa regionale di abilitazione all’esercizio professionale, l’addizionale regionale sui canoni per le utenze di acque pubbliche, i diritti di licenza sulle accise, l’imposta erariale sui voli dei passeggeri di aerotaxi e sugli aeromobili privati, la tassa sulle emissioni di anidride solforosa e ossidi di azoto, l’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili – il cui gettito è stato quantificato come inferiore allo 0,01% del totale delle entrate tributarie per lo Stato e allo 0,1% per le Regioni e i Comuni.