Finanza Notizie Italia Linee telefoniche in down: danno economico pari a 10 milioni di euro

Linee telefoniche in down: danno economico pari a 10 milioni di euro

5 Febbraio 2021 10:10

Con la pandemia di coronavirus ancora in atto, tra didattica e smart working, lavorare e studiare in casa è ormai diventato una realtà consolidata. E quando la linea telefonica non funziona è un grosso problema visto che ogni ora di down si trasforma in un potenziale danno economico pari a decine di milioni di euro.

A dirlo un’indagine di Facile.it secondo cui fare calcoli precisi delle ore di lavoro  perse in caso di down delle linee telefoniche è difficile ma anche solo prendendo in considerazione il salario orario medio netto di un dipendente italiano (circa 12 euro) e moltiplicandolo per i milioni di persone che, a causa del disservizio prolungato, non possono lavorare, è evidente come ogni ora di down possa trasformarsi in un potenziale danno economico pari a decine di milioni di euro.

In più, dice l’indagine, i disservizi sono una delle motivazioni principali di attrito tra operatori e clienti tanto che già nel 2020, in base ad un’indagine condotta da mUp Research e Norstat per conto di Facile.it, erano oltre 80.000 gli italiani che indicavano esplicitamente i disservizi  come discriminante nella decisione di cambiare operatore. La fetta di clienti che cambiano entro sette giorni dal down cresce del 29%, ed è ancora maggiore l’aumento di chi raccoglie informazioni per trovare un nuovo operatore visto che in tal caso si arriva a picchi del 35%.

I diritti dei consumatori in caso di malfunzionamento

Secondo l’allegato A alla delibera Agcom n. 347/18/CONS prevede un indennizzo di 6 euro al giorno in caso di completa interruzione del servizio per motivi tecnici imputabili all’operatore. In caso di irregolarità o discontinuità nell’erogazione del servizio che non comporta la completa interruzione, il rimborso spettante è pari a euro 3 per ogni giorno di malfunzionamento.

Per chiedere l’indennizzo il cliente deve presentare reclamo alla compagnia telefonica tramite i canali ufficiali dell’azienda indicati nella carta dei servizi; in caso di rigetto del reclamo o di mancata risposta, il consumatore può utilizzare gli strumenti messi a disposizione da Agcom per far valere i propri diritti.