Notiziario Notizie Italia Educazione finanziaria: tutto ciò che gli italiani ignorano

Educazione finanziaria: tutto ciò che gli italiani ignorano

Pubblicato 25 Luglio 2018 Aggiornato 30 Maggio 2022 12:49

Concetti base sconosciuti e poco interesse per gli argomenti finanziari ed economici. La fotografia dell’Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani

Se state leggendo questo articolo, pubblicato su una testata che si occupa dichiaratamente di finanza ed economia, potrebbe stupirvi sapere quanti italiani ignorano concetti base del risparmio e della gestione del proprio denaro.

L’Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie delle famiglie italiane condotta dal Centro studi Einaudi con Intesa Sanpaolo contiene una piccola galleria degli errori. O degli orrori, fate voi.  

Interessi attivi? Due più due non fa quattro

Un italiano su tre pensa che mantenere 100 euro su un conto corrente a zero spese e senza prelievo fiscale per cinque anni al tasso del 2% annuo lo “arricchirà” di due euro al termine del quinquennio. Dal conto corrente, infatti, si aspetta di ritirare appena 102 euro. Alcuni tra gli interpellati non hanno saputo dare una risposta.

Tre italiani su quattro non sanno che se i tassi di interesse salgono il prezzo delle obbligazioni scende. Alcuni pensano addirittura che ci sia una relazione positiva tra l’andamento dei tassi e il valore di un’obbligazione.

Inflazione cosa mi porti?

Meno della metà del campione si rende conto che, con un tasso di inflazione superiore al tasso di interesse che gli viene pagato dal conto corrente, il suo potere di acquisto diminuisce.

Il 40% degli italiani crede che gli interessi complessivi siano più elevati sui mutui di durata inferiore, denotando un’incapacità di distinguere tra quota capitale e quota interessi di un finanziamento.

Diversificazione a metà

La diversificazione è un concetto astratto per circa la metà del campione. Solo il 50,5% si rende conto che investire in un’unica azione è più rischioso che investire in un fondo azionario.

A fronte di queste palesi deficienze gli italiani non ricorrono quando dovrebbero all’aiuto dei professionisti. Una quota minoritaria degli intervistati (37,6%) ha dichiarato che invocherebbe un aiuto professionale nella pianificazione dell’accumulo, nella composizione e nella pianificazione del decumulo della ricchezza.

Il mese dell’educazione finanziaria

La scarsa conoscenza delle tematiche economiche e finanziarie colloca gli italiani agli ultimi posti delle classifiche internazionali. Per cercare di correre ai ripari un anno fa il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha varato il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria. Tra le iniziative già attivate c’è il portale Quello che conta (www.quellocheconta.gov.it). Il prossimo mese di ottobre, inoltre, è stato dichiarato Mese dell’educazione finanziaria.