Finanza Notizie Italia Decreto dignità: via libera della Camera. Tra lavoro e fisco, ecco le novità

Decreto dignità: via libera della Camera. Tra lavoro e fisco, ecco le novità

3 Agosto 2018 15:28

dignitaVia libera al primo provvedimento di legge targato governo giallo-verde. In nottata la Camera ha votato il decreto dignità che ha incassato 312 sì, 190 no e 1 astenuto. Il testo di legge ora va al Senato. Festeggia il Movimento Cinque Stelle che ha fortemente voluto il decreto e il suo fautore, il ministro del lavoro Luigi Di Maio, loda il lavoro dei deputati. “Abbiamo vinto il primo round” – afferma – “ce l’abbiamo fatta, e senza la fiducia”.
Tra bonus assunzioni, stretta ai contratti a termine e al gioco d’azzardo e misure volte alla semplificazione fiscale, vediamo punto per punto cosa prevede il decreto alla luce delle ultime modifiche introdotte nel passaggio alla camera.

Contratti a termine: senza causale scatta l’assunzione

Partendo dalla stretta ai contratti a termine, in nome della lotta al precariato, il decreto ha previsto come durata massima di tale tipologia contrattuale i 24 mesi contro i 36 precedenti. I contratti superiori ai 12 mesi, inoltre, dovranno essere giustificati da una causale altrimenti scatterà l’assunzione. Le nuove regole entreranno in vigore per i contratti in essere a partire dal 31 ottobre, in modo da dare tempo alle impese di adeguarsi. Inoltre il decreto esclude il lavoro domestico dall’aggravio contributivo dello 0,5% su ogni rinnovo di contratti a termine.

Bonus assunzione e voucher

Restando in ambito lavoro, il decreto introduce sgravi contributivi fino al 50% per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani sotto i 35 anni. L’incentivo vale per tre anni ed ha un tetto massimo di 3.000 euro. Tornano i voucher da utilizzare per pagare le prestazioni lavorative però solo nei settore ricettivi, agricoltura ed enti locali. I nuovi voucher potranno essere usati soltanto per pagare pensionati, studenti con meno di 25 anni, disoccupati e percettori di forme di sostegno al reddito.

Indennità di licenziamento

Il decreto alza l’importo dell’indennità che il datore di lavoro deve pagare nel caso di licenziamento illegittimo. In particolare vengono aumentate le indennità in caso di offerta conciliativa, passando da un minimo di 2 a un massimo di 27 mensilità contro il minimo di due e il massimo di 18 previsti oggi.

Scuola

Passando al comparto scuola si prevede la proroga dei contratti fino al 30 giugno 2019. Inoltre viene indetto un concorso straordinario per risolvere il problema delle maestre con diploma magistrale conseguito prima del 2001-2002. Eliminato inoltre il limite di 36 mesi per i precari della scuola.

Lotta al gioco d’azzardo

Il provvedimento contiene anche una serie di norme per contrastare il gioco d’azzardo come il divieto di pubblicità di tutte le forme di gioco d’azzardo (tranne Lotto e le altre cosidette “lotterie in differita”, quelle che cioè prevedono un’estrazione dei vincitori in un secondo momento). Introdotto anche l’obbligo di inserire delle avvertenze dei danni che provoca il gioco d’azzardo sui biglietti del gratta e vinci, avvertenze che devono occupare almeno il 20% della superficie stessa del biglietto. Infine per tutelare i minori, per giocare alle slot sarà necessario inserire la propria tessera sanitaria.

Delocalizzazione

Norma molto osteggiata dalle associazioni industriali quella riguardante la delocalizzazione. Così vengono introdotte sanzioni alle aziende che delocalizzano prima di 5 anni dopo aver ricevuto contributi pubblici: i proventi di tali sanzioni verranno poi riassegnate ad un fondo finalizzato al ” finanziamento di contratti di sviluppo ai fini della riconversione del sito produttivo”.

Semplificazione fiscale

Passando al pacchetto fiscale, il decreto dignità introduce la possibilità per i professionisti e le imprese che vantano crediti con la pubblica amministrazione di compensare i propri debiti anche nel 2018. Introdotte inoltre ulteriori semplificazioni per lo spesometro: i soggetti obbligati alla comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute sono esonerati dall’obbligo di annotazione in apposito registro. Infine viene eliminato lo spesometro per i produttori agricoli assoggettati a regime Iva agevolato.