Finanza Notizie Italia Covid-19 mette in ginocchio soprattutto coppie con figli e genitori single

Covid-19 mette in ginocchio soprattutto coppie con figli e genitori single

17 Aprile 2020 15:02

L’emergenza Coronavirus e il conseguente lockdown ha causato varie difficoltà alle famiglie italiane, tanto che 3,7 milioni di lavoratori si sono visti venir meno l’unica fonte di reddito familiare. Le più colpite sono le coppie con figli e i genitori “soli” che stanno toccando con mano il forte rischio di non riuscire a fronteggiare le spese quotidiane. 

 

Con il lockdown molte le famiglie in difficoltà

Così emerge dall’analisi della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro dal titolo “COVID-19: aumentano le famiglie in ristrettezza economica” secondo cui rispetto ad una platea di oltre 22,4 milioni di occupati, nel mese di marzo 2020 quasi 9,5 milioni (pari al 42,2% del totale) sono stati impossibilitati a lavorare per via della sospensione delle attività economiche. Il 39% di questi lavoratori costretti a casa per le chiusure settoriali disposte dal governo o dalla carenza di domanda di servizi (ad esempio turistici) attualmente vive in una famiglia monoreddito. Si tratta di un totale di 3,7 milioni di persone di cui il 37% vive in una famiglia tradizionale con figli, il 36% è single, e il 12% è un monogenitore.

Dati preoccupanti, soprattutto se si considera che ben il 47,7% dei lavoratori dipendenti dei settori “che hanno chiuso” guadagna meno di 1.250 euro mensili, e il 24,2% si trova addirittura sotto la soglia dei 1.000 euro.

Tra i profili sociali in bilico ci sono, poi, i giovani che rischiano di scontare un notevole disagio dal lockdown che interessa tutta Italia da oltre un mese: stipendi più bassi (oltre il 60% della popolazione 25-29 anni abitualmente non supera i 1.250 euro), dovuti alla minore anzianità lavorativa, vuol dire per gli under 30 anche una inferiore disponibilità di risparmio da poter utilizzare in questa fase emergenziale.

Da un punto di vista territoriale è al Sud che si ha la maggiore concentrazione di disagio con una incidenza, tra i lavoratori dipendenti temporaneamente senza lavoro, dei monoreddito, pari al 49,6% (contro il 35,2% dei residenti del Centro e il 34,3% del Nord Italia). Situazione ancora più critica tra gli autonomi: non solo la quota di quanti non lavorano per effetto delle chiusure da COVID-19 è più alta (55% contro il 38,2% dei dipendenti), ma tra questi ultimi è più elevata anche la percentuale di chi vive in famiglie monoreddito (sono il 42% contro il 38% dei dipendenti), e dove pertanto nei mesi in questione viene a mancare l’unica fonte di reddito familiare.

A rischio la possibilità di risparmiare

Ma la sospensione del reddito non solo mette in difficoltà le famiglie nella gestione delle spese quotidiane ma ha messo in grande difficoltà anche quella vasta platea di lavoratori abituati a gestire con grande oculatezza il proprio bilancio mensile ma che non può contare su una riserva di risparmio sufficiente a garantire la copertura da eventuali rischi o emergenze come l’attuale. Secondo l’ultima rilevazione della Banca d’Italia sulle famiglie italiane condotta nel 2018, una famiglia con capofamiglia operaio dispone in media di 2.815 euro di risparmi, contro gli 8.355 degli impiegati e 10.275 di un lavoratore autonomo. Una riserva del tutto insufficiente a fronte di una spesa media annua in consumi di circa 20.748, ovvero 1.729 al mese a cui si aggiungono mutui e rate da pagare.